Oggi a Genova 

Le piccole imprese manifestano contro il dpcm. Chiedono stop alle tasse e rimborsi

Manifestazione organizzata col tam tam sulle chat, senza regia politica o di associazioni. Le aziende non esprimono teorie negazioniste e non chiedono di aprire la sera, ma lo stop a debiti, tasse e bollette e di aiutare i loro dipendenti che ora non possono pagare. Nel mirino Governo, Regione e Comune. Confcommercio ha organizzato, invece, una manifestazione davanti alle porte di locali e ristoranti nel rispetto delle regole statali e regionali, ma con lo stesso spirito: fermare il contagio senza uccidere le aziende

Che il Covid va fermato lo sanno anche loro, tanto che non chiedono di aprire comunque, ma di aiutare le aziende a sopravvivere. E lo chiedono a tutti: al Governo, ma anche a Regione e Comune. Diverse centinaia di commercianti, gestori di palestre e piscine, partite Iva si sono radunate stamattina in piazza De Ferrari per chiedere aiuto. Non hanno un colore politico, hanno inscenato una manifestazione non violenta (contrariamente a quanto avvenuto in città di altre regioni), alla luce del sole e non di notte. Sono arrivati da tutta la Liguria. Il loro è un grido di dolore, un disperato Sos. In piazza De Ferrari chiedono di parlare col presidente della Regione Giovanni Toti, ma le richieste non sono indirizzate solo a lui. Ritengono insufficiente il “Decreto ristori” del Governo che qualche misura la prevede, ma è, dicono, del tutto insufficiente a salvare le aziende.

Articolo in aggiornamento

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