Oggi a Genova 

Covid, Regione Piemonte e Ministero vietano gli spostamenti notturni. E la Liguria?

Il presidente Toti: <Se ci sarà bisogno e necessità siamo pronti a eventuali azioni, calibrati con il ritmo della malattia>.
Da domani Evangelico ospedale Covid

Il presidente della Regione Giovanni Toti ha spiegato che l’Evangelico di Voltri andrà a sostegno dell’ospedale Villa Scassi che ha assorbito una parte significativa dell’impatto del contagio. Gli ospedali di Albenga e Cairo potrebbero andare in aiuto ulteriore. Se mai ce ne fosse bisogno, ha spiegato Toti, si potrebbero trovare 130 posti anche a sostegno della città metropolitana di Genova. <Ma per ora è solo una delle opzioni> ha sottolineato.
Sul fascicolo aperto dalla Procura per l’intasamento dei pronto soccorso in questa seconda ondata di contagi, il presidente della Regione ha detto <Ben venga qualsiasi approfondimento>.
Sempre Toti ha detto che da domani <i medici di famiglia potranno offrire le più opportune cure anche a domicilio> grazie al collegamento con il reparto di infettivologia del San Martino. <Andare al pronto soccorso per qualche Linea di febbre senza difficoltà respiratorie è rischioso sia per il malato sia per il rischio di affollamento>. Nella tabella delle persone in visita ai pronto soccorso, oltre a molti codici verdi (che, però, potrebbero essere anche di natura traumatica), ci sono anche spesso diversi codici bianchi, cioè persone che potrebbero tranquillamente rivolgersi al medico. Stasera, ad esempio, ce n’è uno al Galliera e ce ne sono due al Villa Scassi.


Il sindaco Marco Bucci ha detto che <La difficoltà è trovare una posizione di equilibrio> tra prevenzione e necessità di non pesare sulle aziende genovesi.
<Invito i genovesi ad andare nelle zone di alta attenzione, nei bar, nei ristoranti, dove ci sono sedie e tavolini – ha detto Bucci -. In quelle aree è solo vietato fare assembramenti perché negli assembramenti c’è maggiore probabilità di contagio. Non è una zona chiusa, che anzi invitiamo a frequentare>.

Sempre il Sindaco ha ricordato che da lunedì 15 bus porteranno a scuola gli studenti. <Se non saranno sufficienti troveremo soluzioni alternative> ha spiegato il Primo cittadino che ha aggiunto: <Domenica si vedrà se sarà il caso di allargare le zone o restringerle a seconda dei contagi>.

Al termine della conferenza stampa un giornalista presente ha chiesto se sia vera, come chiede anche un comunicato dei capigruppo di minoranza Luca Pirondini (M5S), Gianni Crivello (Lista Crivello), Cristina Lodi (Pd) e Ubaldo Santi (Gruppo misto) che la <voce> che <gira insistentemente> e <che riteniamo allarmante: siamo stati raggiunti dalla notizia secondo cui, da alcuni giorni ormai, persone vicine al sindaco Bucci sarebbero risultate positive al Covid-19. Al Sindaco sono già state chieste delucidazioni in merito, ma non ha fornito risposte esaustive. Se questa notizia corrispondesse a verità, chiediamo secondo quale criterio il primo cittadino ha partecipato all’ultimo Consiglio comunale. Si è sottoposto anche lui al tampone risultando negativo? Chi è vicino a soggetti positivi ha l’obbligo dell’immediata quarantena. Siamo preoccupati: vorremmo sapere se martedì tutti i presenti al Consiglio comunale siano stati esposti al rischio di contagio e se anche altri cittadini a contatto con il Sindaco nell’ambito di incontri istituzionali debbano avere la medesima preoccupazione.  Se invece, come ci auguriamo, la notizia è priva di fondamento, invitiamo Bucci a smentire le voci in circolazione nell’interesse di tutti>.

Bucci ha reagito con stizza, evidentemente infastidito dalla domanda, e ha detto al giornalista che <porta sfiga>, poi ha aggiunto di essere <negativo>. Il presidente della Regione ha poi spiegato che tutte le persone essenziali per la gestione dell’emergenza, non solo i vertici politici ma anche medici e manager sanitari al vertice delle operazioni di prevenzione e cura, vengono testate puntualmente. Ha aggiunto che queste persone non sono, comunque, soggette a quarantena per non bloccare l’operatività della macchina dell’emergenza.

Filippo Ansaldi, capo del dipartimento di Prevenzione di Alisa, ha confermato un <aumento con una tendenza superiore a quella registrata in precedenza. Particolarmente evidente per quanto riguarda il numero dei casi anche per l’aumento dei tamponi>.
<Ormai la media è di 5 mila tamponi al giorno. D’accordo col ministero andremo a tracciare, ora, anche col test antigenico con diverse migliaia di persone in più testate ogni giorno>.
Ha inoltre aggiunto che <c’è una risposta del sistema sanitario all’aumento dei malati in media intensità>.
Luigi Carlo Bottaro, direttore generale di Asl3, ha ribadito che <La prossima settimana a Villa Bombrini aprirà un altro punto per i tamponi che funzionerà come quello della Commenda che effettua ormai ogni giorno 200 tamponi>.
Il direttore generale del Gaslini Paolo Petralia ha annunciato che nel corso dello screening interno sono stati trovati 8 operatori positivi che sono stati immediatamente messi in quarantena.
Il direttore generale del San Martino Giovanni Ucci ha detto che sono stati messi a disposizione delle patologie Covid 180 posti letto del nosocomio regionale e ha aggiunto <questa sera abbiamo preparato un piano per fare fronte alle eventuali necessità>.
<Stiamo lavorando per assumere personale per aprire alla necessità altri reparti Covid> ha precisato. Ha poi risposto alla Uil (ma anche la Cgil ha inviato una nota sulla vicenda) che ha stigmatizzato la decisione di Walter Locatelli, presidente Alisa, di sospendere le ferie.
<La raccomandazione di Alisa – ha detto Ucci – è di farlo solo se sarà necessario. Stiamo assumendo altre persone. Lo faremo solo se ce ne fosse necessità>.

Questo il comunicato di Cgil:

ALISA sospende ferie e permessi per i professionisti sanitari: ancora una volta i lavoratori pagano gli errori di chi doveva organizzare e non lo ha fatto.
Ancora una volta ALISA scarica sul personale sanitario delle ASL la sua incapacità. Oggi ha adottato un provvedimento che suggerisce alle ASL di bloccare ferie e permessi fino al 31 gennaio, riducendo anche quelli per la 104, per coloro che assistono familiari disabili. La ragione sarebbe correlata all’aumento di casi positivi fra il personale. Questo è l’unico atto che hanno saputo mettere in campo per rispondere al l’epidemia Covid-19. Denunciamo da tempo le carenze d’organico in sanità: già prima del Covid mancavano più di mille professionisti. Chiediamo dall’inizio dell’epidemia di adottare protocolli stringenti per proteggere i lavoratori dal contagio. Abbiamo fatto proposte fattive e sollecitato la Regione perché nei mesi “della tregua estiva” organizzasse in modo efficace i servizi in vista della nuova ondata, ampiamente prevista, e assumesse tutto il personale che serviva. Non è stato fatto nulla. Un numero di assunzioni, perlopiù precarie, insufficiente e improvvisazione davanti all’aumento di casi.
VERGOGNA!!! Si preferisce spremere personale che lavora in condizioni precarie e disastrose da febbraio. Ci domandiamo se questo è il “modello Liguria” che vogliamo esportare!!!
Alessandra Guazzetti e Maurizio Gualdi, Fp Cgil Liguria e Genova

Sotto: l’attacco della Uil

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