Cronaca 

“Divieto di famiglia”, presidio di Liguria Rainbow davanti a Tursi

Il ricorso contro il doppio genitore per i bimbi delle famiglie gay, vinto dal Comune e rivendicato dal consigliere delegato all’Avvocatura Bertorello ha suscitato indignazione nel mondo LGBT. <Leggiamo questo accanimento politico in continuità con quanto sta succedendo a livello nazionale rispetto al disegno di legge Zan contro l’omolesbotransfobia e la misoginia, che certa destra vuole affossare con la falsa argomentazione che la legge violerebbe la loro libertà di espressione: ciò che costituirà reato, invece, sarà l’istigazione all’odio, alla violenza e alla discriminazione> dicono al Coordinamento Liguria Rainbow

<Dopo aver espresso il nostro disaccordo e distanza da quanto affermato dal Consigliere Comunale Bertorello, a seguito della sentenza di Appello che ha ribaltato il giudizio di primo grado del Tribunale di Genova sul riconoscimento della doppia genitorialità di due mamme, abbiamo ricevuto una valanga di reazioni e commenti di solidarietà, che ci fanno ben sperare sul clima sociale in cui cresceranno le figlie e i figli delle famiglie arcobaleno che vivono nella nostra città> dicono al Coordinamento Liguria Rainbow

DATI raccolti domenica 5 luglio: Facebook: 98.130 persone raggiunte, 807 condivisioni, 203 commenti; Instagram: 3094 persone raggiunte, 235 condivisioni, 565 mi piace.

<Abbiamo visto altresì tanti commenti critici e dubbiosi, rivolti al Consigliere dal suo stesso elettorato: molti hanno ascoltato le nostre ragioni, perché davvero non si spiega come si possa decidere deliberatamente di far pagare ai figli le scelte dei genitori; scelte che in questo caso sono legittime nella maggioranza degli stati europei e che hanno trovato già riconoscimento in diverse città italiane, sia attraverso iscrizione/trascrizione spontanea, sia accogliendo le sentenze dei tribunali che hanno riconosciuto la doppia genitorialità – aggiungono al Coordinamento -. Perché sono i figli e figlie delle famiglie arcobaleno i principali bersagli di queste politiche scellerate e anacronistiche: sono loro che vedono mutare il proprio status familiare privandoli di un genitore che lo ha desiderato e voluto esattamente come l’altro. Sono loro che potrebbero soffrire della privazione di un genitore nel caso di morte dell’altro o in caso di separazione della coppia. Il desiderio di avere figli non è un diritto ma è l’espressione della “fondamentale e generale libertà di autodeterminarsi” di qualunque essere umano. Per le coppie omosessuali la possibilità di avere accesso a varie tecniche di procreazione medicalmente assistita in altri paesi europei o occidentali ha reso possibile la realizzazione di quel desiderio. Il nostro ordinamento presenta ad oggi un vuoto legislativo sul tema, riconoscendo automaticamente solo la responsabilità del genitore biologico; il genitore elettivo, dal punto di vista legale, non esiste. Nonostante quel genitore sia tale, e tale si senta, fin dalla nascita del desiderio all’interno della coppia, quindi assai prima della sua realizzazione>.

<Leggiamo questo accanimento politico in continuità con quanto sta succedendo a livello nazionale rispetto al disegno di legge Zan contro l’omolesbotransfobia e la misoginia, che certa destra vuole affossare con la falsa argomentazione che la legge violerebbe la loro libertà di espressione: ciò che costituirà reato, invece, sarà l’istigazione all’odio, alla violenza e alla discriminazione – proseguono i portavoce di Liguria Rainbow – . Chi si oppone alla prevenzione e alla sanzione dei reati d’odio omolesbotransfobico sta affermando che la dignità delle persone lgbti vale meno, e non merita attenzione sociale e tutela, in violazione del principio di uguaglianza e del diritto di tutte e tutti alla piena cittadinanza. Capaci di riconoscere solo se stessi e quelli uguali a sé, non vogliono recepire un’acquisizione importante del secolo scorso: il diritto alla autodeterminazione, come principio di libertà personale. Genere, identità di genere e orientamento sessuale rientrano nella sfera dell’autodeterminazione, in base alla quale le persone (tutte e non una particolare categoria) possono scegliere liberamente circa il proprio corpo, le proprie aspettative di salute e di vita>.

<Un paese che si accinge a emanare finalmente una legge contro la discriminazione nei confronti delle persone lgbti ha come passo successivo promulgare una legge che tuteli i bambini e le bambine nate in famiglie omogenitoriali – concludono al Coordinamento -. Facciamo per tanto nostre e condividiamo le istanze di Famiglie Arcobaleno che sono: riconoscimento della doppia genitorialità alla nascita; accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita per single e coppie; adozione aperta a single e coppie omosessuali>.

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