Rubati da Jalapeño i fondi raccolti per Komera Rwanda. Appello dei proprietari: “Rendeteli”
Forzata la porta del ristorante Jalapeño, in via della Maddalena. I ladri hanno portato via i soldi della pesca di beneficenza dedicata a “Komera Rwanda!” l’ associazione nata dall’esperienza di un gruppo di famiglie genovesi che nel luglio 2004 ha condiviso le giornate e le attività presso la missione delle Suore “Figlie del Divino Zelo” a Gatare, in una tra le zone più povere del Rwanda e che da anni ormai lavora per realizzare alcune opere indispensabili al miglioramento delle condizioni di vita di chi, ancora oggi, muore di fame.
Nella notte tra il 3 e il 4 ottobre, dunque, qualcuno si è introdotto, forse sapendo che avrebbe trovato un bottino sostanzioso e ha portato via il denaro. I titolari del ristorante hanno denunciato quanto accaduto sulla pagina Facebook del punto di ristorazione della Maddalena chiedendo ai ladri di portare loro i soldi all’associazione o a qualsiasi altra associazione benefica, ma hanno anche lanciato un appello a chi avesse visto chi si è introdotto nel locale perché fornisca elementi utili a inchiodare i responsabili del furto.
Il Rwanda è stato sconvolto profondamente negli ultimi 40 anni da conflitti etnici, culminati con il genocidio del 1994, che ha provocato oltre 800.000 morti e 2 milioni di profughi. Il paese si è così profondamente impoverito e più del 60% della popolazione vive in condizioni di povertà estrema.
Le conseguenze di questo dramma, ovunque ancora molto evidenti, si ripercuotono pesantemente sugli abitanti e sopratutto sui giovani adulti, che manifestano una impressionante rassegnazione, quasi un passività di fronte alla vita e una sfiducia verso il futuro.
La missione
Gatare è a 2500 metri sul livello del mare, nel sud-ovest del Rwanda, nel distretto di Nyamagabe (vedi mappa) non lontano dal confine con il Congo. La missione è stata istituita nel 1990 per iniziativa della congregazione religiosa delle “Figlie del Divino Zelo”. Le stesse suore hanno numerose case in Italia (a Genova l’Istituto Antoniano a Sampierdarena – Belvedere) e molte altre missioni sparse in tutti i continenti. (clicca qui per avere maggiori informazioni sulla congregazione)
Gatare è a circa tre ore e mezza di strada sterrata dalla città più vicina e a cinque ore e mezza dalla capitale Kigali.
Alla missione fa capo il centro nutrizionale, il centro di sanità “Rugege”, un dispensario, la scuola materna che attualmente accoglie circa 350 bambini e dal gennaio 2006 anche la scuola elementare.
Non vi è energia elettrica nè acqua potabile. La popolazione vive prevalentemente in case sparse coltivando i campi in modo rudimentale e primitivo.
Il compito più importante e difficile delle suore è quello di aiutare la gente a recuperare la propria dignità apparentemente perduta e dare loro speranza nel futuro.
Il centro medico
Nel centro sanitario e nel centro nutrizionale dove l’assistenza è assicurata da sei infermieri locali (medici non ce ne sono), a causa della mancanza di corrente elettrica e di acqua potabile il lavoro è svolto in condizioni di estrema precarietà. La diagnostica di laboratorio è molto limitata perchè l’unica attrezzatura disponibile è un microscopio, peraltro fortemente sottoutilizzato. La malnutrizione infantile, la malaria, le parassitosi intestinali, le malattie respiratorie e la tubercolosi sono le patologie prevalenti e le maggiori cause di morte (l’attesa di vita è di 40 anni e la mortalità infantile ai cinque anni è vicina al 20% dei nati vivi). L’Aids, benchè conosciuto, è diagnosticato solo su dati clinici, quindi in fasi molto avanzate, ed è in rapida espansione.
La scuola materna accoglie attualnente circa 350 bambini dai 3 ai 7 anni che, oltre a svolgere le normali attività didattiche ricevono due pasti nutrienti al giorno che li salvaguardano dallo spettro della malnutrizione. Purtroppo per molti altri piccoli non c’è per ora questa possibilità e l’affluenza al centro nutrizionale è sempre molto elevata.
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