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Torna la Fiera del Disco. Domani e domenica weekend a base di vinile al Porto Antico

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Di Diego Curcio

C’è chi cerca da vent’anni la prima stampa inglese di “Nevermind the bollocks” dei Sex Pistols e chi darebbe un dito della mano destra per il vinile di “Io e te abbiamo perso la bussola” di Piero Ciampi. Chi è ancora listato a lutto per la morte di David Bowie ed è deciso a completare la sua intricata discografia costi quel che costi e chi, invece, ha una lista lunga un chilometro di 45 giri di oscuro beat italiano Anni Sessanta da trovare assolutamente. E’ facile e allo stesso complicatissimo tracciare un identikit ideale del collezionista di dischi. Anche perché al di là dei gusti, ognuno di loro ha un modo assai diverso – e speciale – di vivere la propria (bellissima) ossessione musicale. Se qualcuno però volesse studiare da vicino questo insolito club di tipi strani e indecifrabili – a cui modestamente sono iscritto da quando portavo ancora i calzoni corti – non può assolutamente perdere la decima edizione della Fiera del Disco in programma domani e domenica ai Magazzini del Cotone dalle 10 alle 19. A organizzarla è, come sempre, Ernyaldisko di Marco Massari e Carmen Attruia, che l’anno scorso hanno aperto un negozio di cd e vinili in via Galata.

Il menù, come al solito, è molto ricco e offre più di trenta espositori e collezionisti provenienti da Italia ed Europa. Punk, funk, progressive, metal, grunge, classic rock, rock’n’roll, soul e blues sono solo alcuni dei generi che si potranno trovare lungo i banchetti allestiti ai Magazzini del Cotone. Ma oltre alla possibilità di acquistare e vendere dischi e cd, i collezionisti che visiteranno la Fiera potranno avere anche l’occasione di far valutare il proprio patrimonio discografico da esperti e professionisti del settore. Insomma un momento in cui immergersi completamente nella musica e in alcuni degli oggetti più emozionanti mai prodotti dall’uomo: i dischi. Parole che magari potrebbero suonare un tantino esagerate in un momento in cui la musica liquida sta prendendo piano piano il posto della cosiddetta musica fisica. Ma credo che chiunque abbia a casa almeno quattrocento dischi possa capire. Naturalmente mi rivolgo a una specie rara e purtroppo in via d’estinzione, perché – diciamoci la verità – va bene che il vinile sta tornando di moda e che le sue vendite sono in ascesa rispetto al recente passato, ma bisogna altrettanto ammettere che oggi le nuove generazioni passano più tempo ad ascoltare musica sul cellulare che ad appoggiare la puntina del giradischi sui solchi di una “pizza di liquirizia”. E così Fiere come queste sono piccole oasi di speranza per chi ancora non si vuole arrendere agli mp3.

Ogni volta che – come si dice in questi casi – si rinnova la tradizione di questo appuntamento magico, la sera prima, mi leggo due o tre pagine de “L’ultimo disco dei moicani” di Maurizio Blatto, una sorta di piccola Bibbia per tutti i malati di acquisto compulsivo di dischi e i collezionisti incalliti. Insomma da domani per un fine settimane torna il Natale: rompete il porcellino e fatevi sotto.

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