Restauro genovese per la mitica nave Calypso di Jacques Cousteau
Le operazioni di trasporto del relitto sono cominciate oggi a Concarneau. La Fondazione Cousteau conta di rimetterla in mare entro il 2018
Era in secco in Bretagna. Ora la mitica nave del comandante Cousteau, lunga 43 metri, è partita dal capannone di Concarneau dove giaceva dal 2009, dopo essere rimasta un paio d’anni a La Rochelle. Era affondata a causa della collisione con una chiatta l’8 gennaio 1996 (un anno prima della morte del comandante) nel porto di Singapore ed era poi stata ricoverata in Francia.
La Cousteau Society ha condotto per anni una battaglia per poterla recuperare e concederle di tornare a solcare gli oceani come una volta. Trecentomila euro sono stati pagati per liberare il relitto dalle cause legali (i soldi richiesti dai cantieri francesi che l’hanno tenuta in rimessaggio) e poter procedere al refitting. La cifra è stata sborsata da anonimi benefattori. Il comandante Cousteau voleva che la Calypso fosse riparata e che diventasse ambasciatrice del mare, un mezzo per insegnare l’ecologia e far conoscere le ricchezze degli oceani del mondo. Il suo desiderio potrebbe diventare, finalmente, realtà. <Calypso, ho sempre detto, è la Torre Eiffel dell’ambiente, l’unico simbolo in tutto il mondo per l’esplorazione degli oceani> ha detto Francine Cousteau, vedova del comandante.
Patrice Quesnel, ex comandante della Alcyone, l’altra barca di Cousteau è il coordinatore del programma di riabilitazione dal 2001. <Abbiamo bisogno di maestri d’ascia qualificati – aveva detto -. Lo scafo dell’ex dragamine è costruito in pino dell’Oregon. Ho sempre detto che il budget richiesto sarebbe pari a quello necessario per la costruzione di una nuova barca>. Che proprio a Genova siano stati trovati i cantieri specializzati nel recupero la dice lunga sul prestigio mondiale delle nostre aziende. L’idea è quella di far tornare la nave nello stato esatto era nel 1996, prima di affondare e di rimettere in mare entto il 2018 la nave che ha fatto per 35 volte il giro del mondo. Il costo del restauro viene stimato tra gli 8 e i 10 milioni di euro.
(Foto della Fondazione Custeau http://www.cousteau.org/)
Proprio oggi, ai cantieri Piriou sono cominciate le operazioni che hanno visto issare lo scheletro della nave su un carrello con 200 ruote che la ha portata al bordo della banchina. Il telitto è stato calato in un contenitore appositamente realizzato. Durante il trasporto, la Calypso sarà coperta da un telo. La traversata a bordo di una grande nave cargo durerà da 2 a 3 settimane, a seconda delle condizioni del mare.
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