Bolzaneto, i carabinieri trovano il “forziere” dei nomadi
Appello dell’Arma: <Se riconoscete gli oggetti, venite a reclamarli>
Hanno trovato, chiusi in scatole da scarpe o cuciti nei cuscini del divano il tesoretto dei nomadi di Bolzaneto. Conservate in improvvisati forzieri c’erano alcune cose preziose e altre che certamente rappresentano per i legittimi proprietari un valore ben superiore a quello economico. Ad esempio la fede nuziale sono incisi il nome Vittorio e la data 25/4/65 e la medaglietta raffigurante la Madonna con il Bambino è inciso il nome Elisa o i monili che sembrano anelli di fidanzamento. Se, come presumono gli investigatori, questi oggetti sono davvero provento di furto, rapina o truffa, chissà quanto chi se li è visti sottrarre s’è crucciato di aver perso il ricordo, prima ancora dell’oro con cui è stato costruito.
Il Nucleo investigativo del Comando provinciale dei carabinieri di Genova ha trovato, nel corso della perquisizione di ieri effettuata a seguito dell’arresto per l’aggressione al Casello di Bolzaneto lo scorso 6 gennaio, quelle che con tutta probabilità saranno le prove necessarie a inchiodare i responsabili di una serie di reati controil patrimonio a una serie di responsabilità. I militari pensano che possano essere oggetti di provenienza furtiva per la loro natura e la particolare modalità di occultamento, all’interno, appunto, di scatole per scarpe e di cuscini per divano. Che bisogno avrebbero i legittimi proprietari di nascondere in così insuali forzieri 2 penne “Mont Blanc”, 3 penne in oro “Cartier” ,“Parker” e “Dom Baiz”, 2 fedi nuziali in oro (di cui una con incisioni nominali e data estranee ai possessori); 2 fibbie in oro; 2 ciondoli in oro (anche in questo caso con incisioni nominali estranee ai possessori che le detenevano); 4 anelli con pietre preziose; 1 bracciale in oro; 1 paio di orecchini in oro; 3 lingotti in argento da 100 grammi.; 4 monete da collezione in argento; 4 casse, 3 fondelli e 1 ghiera di orologi da polso in oro, il cui smontaggio dai relativi apparecchi è verosimilmente riconducibile all’intenzione di fondere e riciclare il metallo prezioso per eliminare il rischio della tracciabilità mediante i numeri di matricola degli orologi stessi?
I Carabinieri stanno quindi svolgendo le indagini per risalire agli eventuali reati commessi a monte (furti, furti in abitazione, truffe) e ai legittimi proprietari. A tal proposito, in caso di eventuale riconoscimento dei preziosi (raffigurati nella fotografia pubblicata e nella pagina dedicata del sito istituzionale http://www.carabinieri.it alla pagina http://questure.poliziadistato.it/bacheca/), chi li riconosce e sa di esserne il legittimo proprietario è invitato dall’Arma a presentarsi presso il Nucleo investigativo del Comando provinciale carabinieri di Genova, muniti delle denunce di furto, se già sporte, e/o di prove documentali e/o fotografiche circa la proprietà dei beni
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.