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1901, le sedute spiritiche di via Giustiniani fanno discutere Genova

Tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 l’Europa fu attraversata da un grande fervore economico e scientifico, in qualche modo quegli anni portarono il mondo a una immagine che tra scoperte scientifiche e tecnologiche sarà pressappoco quello in cui abbiamo vissuto anche noi prima delle grandi trasformazioni digitali.

In quel mondo elettrizzato in cui il progresso sembrava inarrestabile la scienza si spingeva in territori sino ad allora inesplorati anche per una sempre maggiore laicità di chi operava in questo campo. L’irrazionale entrò quindi prepotentemente in scena con teorie e indagini che guardavano verso il paranormale con grande curiosità e interesse, lo spiritismo avrebbe occupato un importante spazio di questa scena sino alla fine della prima guerra mondiale e poi ancora oltre quando l’ondata di morte e dolore che travolse il vecchio continente che guardava a quelle teorie per il disperato bisogno di ritrovare chi aveva perso la vita in quell’orrendo conflitto.

I medium, persone che sostenevano di avere poteri paranormali che potevano permettere il contatto con i defunti cominciarono a circolare nei salotti importanti dell’aristocrazia europea e la suggestione delle loro gesta (molto spesso poi rivelatesi delle vere e proprie truffe) diventarono estremamente popolari.

Anche Genova non fu immune a questa moda per lo spiritismo e il paranormale e il momento culminante di questa storia fu quando il circolo scientifico dei fenomeni paranormali “Minerva” fondato in città da Ernesto Bozzano, Giuseppe Bendano e Luigi Arnaldo Vassallo popolarissimo giornalista direttore del Secolo XIX (nel ritratto) ospita nella sua sede di via Giustiniani la più importante medium italiana Eusapia Palladino per verificare il più scientificamente possibile l’autenticità dei poteri della donna.

gandolin

Tra il 17 maggio e l’8 giugno 1901 psichiatri e neuropsichiatri, giornalisti e convinti sostenitori della medium partecipano a una serie di sedute spiritiche per vedere e testimoniare successivamente l’accaduto. A guidare il gruppo il dottor Ernesto Bozano, genovese, (1862 – 1943) che complice una seduta medianica in cui avrebbe avuto un contatto con la madre si lancia con entusiasmo nello studio della materia con passione e metodo diventando così uno dei più importanti parapsicologi italiani. Anche Vassallo vive la tragedia della perdita di un figlio e in questo ambito ha la recondita speranza di poterlo ritrovare per qualche istante. Al nutrito gruppo di possibilisti rispetto alla materia si unisce anche uno scettico importante, il professor Enrico Morselli, neurologo e psichiatra dell’Università di Genova che parteciperà alle sedute insieme all’astronomo Francesco Porro anche lui dell’Università.

Ma chi era Eusapia Palladino? Figlia di contadini, nasce in un paesino vicino a Bari nel 1854 e era una delle più potenti medium europee dell’epoca. Le sue levitazioni e le apparizioni nel corso delle sue sedute interessarono il mondo scientifico internazionale di allora, Arthur Conan Doyle, il giornalista e scrittore che creò Sherlock Holmes citò e lodò nel suo “History of spiritualism” la forza e la consistenza medianica della donna.

 

seduta spiritica

La Palladino attraversò l’Europa proponendosi a salotti sempre più esclusivi anche per che le sue sedute spiritiche erano molto costose. E’ nel massimo della sua popolarità che arriva a Genova. Del resoconto delle sue sedute in via Giustiniani abbiamo un resoconto del professor Morselli tratto dal libro di Anna Maria Turi “La levitazione, fenomeno mistico e parapsicologico”.

Scrive Morselli “La Eusapia Palladino non levita mai da sola: le è necessaria la “catena tiptica”, ossia essa si levita dal pavimento, per lo più insieme con la sua seggiola, quando è in mezzo a persone che possano verificare il fenomeno mediante le loro percezioni tatto-muscolari (…) Inoltre quella cerchia di persone assistenti (…) serve a impedire la caduta del medium, a sorvegliare he il tavolino non si spezzi sotto il peso che va a gravitargli sopra, e ad aiutare in ultimo la Eusapia a discendere e a rimettersi al suo posto. Rammento tutto ciò per dimostrare che la levitazione di Eusapia, sebbene straordinaria pel modo con cui viene eseguita, richiede circostanze tali di tecnica da attenuare assai la meravigliosità con cui la si definisce.

Ai lati della medium eravamo io e il prof. Porro: ora, le mie percezioni tatto muscolari sono esatte, e i hanno permesso di sentire la prima volta che Eusapia, dopo aver esclamato – mi tirano, mi tirano! – si alzava in piedi, che poi seguitava ad elevarsi col corpo in stazione eretta, con le mani nelle nostre (per lo meno con la sinistra nella mia destra), colle gambe ravvicinate e contratte: arrivata un po’ al di sopra del piano del tavolo, ossia a circa 80 cm dal suolo, essa si è portata alquanto all’innanzi e ridiscendendo è venuta a collocarsi, sempre in piedi, quasi nel mezzo del tavolino”. Il fenomeno si ripete poco dopo “(…) Ho sentito il corpo di Eusapia irrigidirsi come se volesse spiccare, diciamo così, il volo: Il Porro e il De Albertis affermano di aver potuto passare le mani fra la suola delle scarpe di Eusapia e il piano del tavolino”.

speduta

Questo quanto riporta Morselli che appare impressionato dalla vicenda. Vassallo dedica ampio spazio sul “Secolo XIX” di allora alla vicenda attirandosi diverse critiche. Gandolin risponde aprendo una serrata polemica con gli scettici, da parte sua ha avuto, dice, grazie alla medium, la possibilità di parlare con il figlio Naldino e questo con i dovuti controlli che escludessero il trucco.

Per direttore che sosteneva la Palladino ce ne fu un altro che in tutti i modi cercò di sconfessarla e denigrarla. Si trattava di Eugenio Torelli Viollier ideatore e primo direttore del “Corriere della Sera” nonché garibaldino della prima ora nella spedizione dei Mille. Viollier che partecipò ad alcune sedute spiritiche della donna a Milano spiegò uno dei trucchi fondamentali della presunta medium:

 

“Nel formare la catena medianica, la donna si faceva tenere il braccio sinistro dalla persona che le stava a fianco, mentre con la mano destra era lei ad aggrapparsi al braccio di chi era seduto alla sua destra. Una volta abbassate le luci la medium si agitava fingendo di cadere in trance, o sbadigliava, oppure dava un colpo di tosse… Insomma, trovava una scusa qualunque per staccare la mano destra dal braccio del vicino e sostituirla con la sinistra. Altre volte riusciva a liberare una mano e a tenere il contatto con le mani di entrambi gli sperimentatori appoggiando la sua mano in parte sulla mano dell’uno e in parte su quella dell’altro. In entrambi i casi, il risultato era che le due persone sedute ai lati erano convinte di averla sempre sotto controllo mentre questa, invece, aveva una mano libera che poteva utilizzare per realizzare ciò che al buio veniva attribuito all’opera degli spiriti. “

La Palladino aveva un carattere forte e nonostante le ripetute sconfessioni trovò diverse volte il modo per far ricredere i suoi detrattori, in un dibattito che andò a sopirsi solo con la sua morte.

Al di là del suo caso, le commissioni composte soprattutto negli USA dove collaboravano anche grandi illusionisti e prestigiatori del tempo come Houdini contribuirono a scoprire decine di medium che non erano nient’altro che truffatori abili nel servirsi del dolore degli altri vagheggiando la speranza di poter far ritrovare i propri cari attraverso lo spiritismo e una lauta ricompensa. Il fenomeno con lo scoppio della seconda guerra mondiale diventò marginale e perse l’interesse del mondo scientifico.

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