Dall’Acquasola parte il progetto “This is Genova”

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DOMENICA, UNA FESTA NEL PARCO OTTOCENTESCO
Una grande festa per le famiglie. Questo il primo atto di “This is Genova“, associazione apolitica che invita i genovesi, domenica prossima dalle 10 alle 18, a “Mai più sola l’Acquasola“, iniziativa mirata a richiamare l’attenzione sul parco che deve essere recuperato e tornare ad essere un punto di riferimento per il tempo libero. “Abbiamo voglia di fare, di lavorare per Genova, per renderla una cittá vivibile – dice Maurizio Romanengo, presidente dell’associazione -. Vogliamo che le famiglie e le imprese abbiano una motivazione per venire a vivere e a lavorare nella nostra cittá. Quella di domenica sará la prima iniziativa pubblica, rivolta ai bambini e alle famiglie. Da lì vogliamo partire. Abbiamo per la zona di Corvetto progetti ambiziosi a lungo termine. Intendiamo prenderci cura della cittá nel tempo, senza essere costretti ad assoggettarci alla durata dei cicli amministrativi delle pubbliche amministrazioni. Genova ha necessitá di cure nel tempo, il problema della cittá è quello di mantenere la propria dignitá”. Tra i soci fondatori dell’associazione, oltre a Romanengo e a Francesco Berti Riboli, ci sono i membri del direttivo: Maite Manzi, Luigi Berio, Eleonora Errico e Franco Lizza. Inoltre, fanno parte di “This is Genova” Raffaella Besta, Ilaria Bonacossa, Anna Daneri, Anna Lo Vecchio, Luisa Maizer, Ilaria Natoli, Silvia Salis, Caterina Viziano, Sarah Zotti, Linda Celenza, Lorenzo Bagnara, Nicola Canessa, Alessandro Cavo, Lorenzo Cuocolo, Chicco Franchini, Enrico Paroletti, Luca Pezzoni, Stefano Spinaci.

LA FESTA
Maite Manzi spiega che domenica, dalle 10 alle 18, all’Acquasola, ci saranno le iniziative organizzate in collaborazione con numerose associazioni sportive e ricreative attive principalmente nella zona del Municipio Centro Est (che partecipa anche lui alla manifestazione). Diversi gli sponsor che collaborano con fondi o merce utile a organizzare la merenda per tutti. Trenta le diverse attivitá previste: giochi con la palla, mini basket, scherma, karate, mini voley, mini tennis, box americana, salto con la corda, nordic walking, tip tap, danza, eco bowling, yoga bimbi, magia e illusionismo, truccabimbi, clowning, attivitá musicali, raccontastorie. I giovani partecipanti potranno anche potranno beneficiare di una consulenza sulle abitudini alimentari grazie al progetto #piùgustoper la vita, realizzato da villa Montallegro. La partecipazioni e tutte le attivitá è gratuita. Non occorre prenotazione.
La festa è una tappa del percorso di accompagnamento all’adozione dell’intera zona, per la quale l’associazione sforna idee e competenze, cercando sponsorizzazioni per realizzarle.

LA FILOSOFIA
Francesco Berti Riboli
è il promotore di “This is Genova”. Nel suo salotto sono nate le idee che ora “This is Genova” sta portando avanti: “Non abbiamo una connotazione politica – dice -, ma le nostre azioni hanno un significato politico, perché sono organizzate per il bene della cittá. La mia idea è stata quella di raccogliere persone più giovani di me che avessero a cuore, anche per motivi di lavoro, le sorti della cittá, una cittá che tutti definiscono meravigliosa, ma che fuori da Genova tutti vorrebbero più simpatica, accogliente e ospitale. La nostra origine è mercantile, sappiamo tirare al meglio per il “nostro” prezzo. Quindi, dovremmo imparare a valorizzare la nostra merce, che è la cittá. Se chi disprezza compra, chi deve vendere deve prima di tutto apprezzare”.

Berti Riboli racconta che le prime esperienze dell’associazione sono state nell’ambito dell’arte e della cultura. Sostanzialmente, l’impegno a sincronizzare le mostre di Villa Croce e gli eventi prodotti da altre realtá “che quai mai si parlano tra di loro”. In “This is Genoa” sono presenti molti professionisti dell’arte e della cultura, oltre a imprenditori, professionisti e sportivi. “Ragionare tra di noi è stato facile – prosegue Berti Riboli -. Io ho semplicemente messo a disposizione il mio salotto culturale, ma anche enogastronomico -. Si mangia bene e si viene accolti non “alla genovese”, inteso in senso deteriore. Tra i tanti progetti proposti, abbiamo incominciato con l’Acquasola. Il parco di cui molti conservano meravigliosi ricordi dell’infanzia nin esiste più. Il secondo progetto, quello che riguarda uno dei sottopassi di piazza Corvetto, è lì vicino. Ci transitano centinaia di persone ogni giorno. Abbiamo, poi, in programma cose più ambizione, per le quali serve un tempo di preparazione piú lungo. Bisogna individuare i motivi dell’abbandono della cittá. Tra di noi ci sono anche persone arrivate da fuori, alcune per caso, per lavoro o per vicende personali. Quando si arriva a Genova, poi non la si abbandona più. I professionisti che sono arrivati non sono pensionati che vengono a svernare per la pensione. Per caritá, gli anziani sono una risorsa e dobbiamo imparare a valorizzarla. Ma, in questo caso, stiamo parlando di giovani dalle più disparate competenze, specializzati, tra le altre cose, in grafica, design, comunicazione, arte.
Partendo dall’Acquasola, non si puó non pensare a Corvetto e ai suoi sottopassi, ha continuato Berti Riboli. Uno è stato affidato a un liceo artistico, l’altro è abbandonato.
IL SOTTOPASSO
“Questione nuova funzione di sottopassaggio non solo passaggio – dice Luigi Berio – vogliamo che sia veicolo di contenuti e idee. Si tratta di un progetto articolato, al quale collaboreranno sponsor privati. Si tratterà di un’operazione in gestione autonoma, di un progetto “chiavi in mano”. Il sottopassaggio si farà infosottopassaggio, e l’interno sarà un museo. Pensiamo a un tabloid-rivista che ogni mese cambierà tematica. Utilizzeremo le pareti in chiave di affissione, ricoprendole con contenuti diversi di mese in mese, in modo che non si debba fare i conti col degrado. Il proggetto sarà condotto il stretta collaborazione stretta con il Comune. Ci segue l’assessore Emanuele Piazza”. Il recupero della “galleria” costerà dai 50 ai 70 mila euro per i quali interverranno gli sponsor.
Il fine ultimo è quello di lavorare condurre azioni che concorrano al recupero dell’Acquasola e di tutta l’area. la parola d’ordine è “fare” perché, dice Berti Riboli, “il mugugno, nella nostra associazione è escluso per statuto”.

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