Abusivismo, Ascom dice “basta”: “Spazio gratuito per gli abusivi? Pensiamo prima ai commercianti messi in ginocchio dalla crisi”

ILARIA MUSSINI, presidente consulta Civ: <Danneggiati i centri integrati di via>. Poi lancia il tag #tuttiacasa
ILARIA NATOLI, presidente Civ Via XX Settembre: <Troppo a lungo si è tollerata l’illegalità>

Che sia quella di creare un vero e proprio mercato o, piuttosto, semplicemente uno spazio per permettere ai privati di vendere oggetti usati, Ascom è contraria alla decisione del Comune di regolarizzare la fiera abusiva dell’usato che si tiene ogni giorno in un’area che sta tra piazza Cavour e piazza Caricamento. Ieri l’assessore alla Legalità Elena Fiorini aveva detto in consiglio comunale che Tursi non ha alcuna intenzione di dar vita a un mercato vero e proprio. Nell’area individuata, sotto le mura delle Grazie, sarà semplicemente organizzato uno spazio per la vendita tra privati. Insomma, quello che i francesi chiamano “vide granier”. Solo che Oltralpe si tratta di oggetti non più utilizzati che ogni famiglia si trova a casa e che vende o scambia una domenica al mese.  In questo caso, la merce in vendita sarebbe quella tirata fuori dai cassonetti della spazzatura, gli abiti di seconda mano donati dalla Caritas, i soprammobili e l’abbigliamento usato che gli stranieri ottengono svuotando gratuitamente cantine e appartamenti di chi vuole disfarsi di interi arredamenti. Ma il sospetto che sulle sulle lenzuola sulle quali gli extracomunitari dispongono la loro merce è fortissimo. Non è difficile vedere interi bagagli, valigie comprese, e stock di piccole macchine fotografiche o cellulari usati. Per Ascom, le linee di confine sono due: non si può autorizzare alcuna vendita di cose potenzialmente provento di furto o di contraffazione; non si può consentire ad alcuno di vendere senza pagare le stesse tasse che paga un qualsiasi commerciante ambulante o anche, semplicemente, un hobbista che espone in una fiera, cioè, quantomeno l’occupazione del suolo pubblico. Fiorini ha detto ieri che il progetto (che serve a liberare l’area nei pressi del Porto Antico, una delle più turistiche della città) di un mercato delle pulci sarà comunque confrontato al Tavolo per l’ordine e la sicurezza, al quale partecipano Prefetto, Questore, vertici dei carabinieri e della guardia di Finanza. Insomma, la legalità dovrebbe essere assicurata. Ma già ieri, in consiglio comunale, un consigliere Pd, Claudio Villa, aveva sollevato forti perplessità in merito alla legalizzazione di qualcosa che è palesemente illegale e circa la disparità di trattamento tra commercianti regolari e venditori abusivi.

<Incapacità di risolvere un problema denunciato da anni>
<I commercianti possono provare da dove arriva la loro merce – dice Ilaria Mussini, presidente della Consulta Civ Ascom -. Un mercato dell’usato è accettabile solo se, oltre a costare agli espositori quanto gli altri mercati, chi espone può provare da dove viene la propria merce>. Mussini, ha lanciato oggi su Twitter un hashtag: #tuttiacasa. Significa che o il Comune riesce a risolvere la situazione di illegalità che perdura da anni o l’amministrazione dovrebbe riconoscere l’incapacità di risolvere il problema e dimettersi. <Piuttosto – dice la dirigente Ascom -, l’amministrazione vada in aiuto di tuttiquei commercianti che sono stati messi in ginocchio dalla crisi. Il mercato abusivo di Turati ha fortemente penalizzato tutti i Civ della zona>. La percezione di insicurezza è così forte che spesso i turisti e persino i genovesi cambiano strada per non passare in mezzo alle lenzuola, evitando così il centro storico che sta alle spalle dell'”esposizione”. <Il mercato ha fortemente penalizzato molte attività economiche – prosegue Mussini -, premiare gli abusivi non è certo un bel messaggio da lanciare. Sono due anni che lanciamo appelli, totalmente inascoltati, anche a tutela della vocazione turistica della città. Anche su via XX, che ormai è il luogo di una contro-vetrina di venditori abusivi e capi contraffatti sotto i portici>.

<Il messaggio? Ottiene solo chi grida più forrte, indipendentemente da torti e ragioni>.

<Quello degli abusivi è un problema enorme nella nostra città – aggiunge Ilaria Natoli, presidente del Civ Via XX Settembre -. Si è lasciata andare avanti per troppo tempo la questione e adesso è difficile ripristinare la legalità. Non sono stati presi i giusti provvedimenti. Il Comune è responsabile e adesso il problema va risolto. Che la merce sia rubata o contraffatta, esiste comunque un reato. Chi vuole vendere, anche se è un hobbista, deve pagare l’occupazione suolo. Anche uno scambio tra privati è impensabile. Esistono delle leggi e ogni cittadino deve rispettarle. Le regole devono valere per tutti. La vendita di oggetti usati potrebbe essere un modo per far quadrare il bilancio per ogni cittadino. Molti sono in difficoltà. In più, non bisogna sottovalutare il fatto che il mercatino di turati, così come gli abusivi di via XX Settembre, portano un forte danno di immagine alla città. Che razza di messaggio si lancia ai cittadini legalizzando qualcosa che è abusivo e in cui, probabilmente, esistono ampie sacche di illegalità? Alla fine, il messaggio sarà che chi chiede con forza ottiene tutto, indipendentemente da torti e ragioni>.

<Multare gli acquirenti>
<In via XX, gli abusivi sono sempre di più. Così tanti e lasciati agire così impunemente che, ormai, come fa un turista a capire se si tratta di abusivismo o di un mercato autorizzato, per quanto folcloristico> aggiunge Natoli.
Abusivi in via XX Settembre
<Chiediamo che l’amministrazione – conclude la presidente del Civ – sistemi cartelli in via XX Settembre in cui si avverte che acquistare dai banchetti abusivi è illegale e che si incorre in sanzioni. Una volta “avvertito” il passante, in modo che non abbia dubbi che sulle bancarelle c’è solo merce illegale, chiediamo che si cominci a multare, come prevede la legge, chi compera capi contraffatti>.

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