Ipotesi di Fondi ad Hamas, Hannoun non risponde al giudice e deposita dichiarazioni spontanee

Interrogatorio di garanzia a Marassi, scelta del silenzio consigliata dai legali. La difesa: «Atti non ancora esaminati, pronti chiarimenti»

È durato pochi minuti, ma segna il primo passaggio formale davanti al giudice per Mohammad Hannoun, l’architetto palestinese arrestato sabato con l’accusa di essere un membro e un finanziatore di Hamas. Nell’interrogatorio di garanzia svolto questa mattina nel carcere di Marassi, davanti alla gip Silvia Carpanini, Hannoun si è avvalso della facoltà di non rispondere, limitandosi a rilasciare alcune dichiarazioni spontanee.

La scelta, riferiscono i difensori Emanuele Tambuscio e Fabio Sommovigo, è stata suggerita dagli stessi legali: la motivazione principale sarebbe la necessità di esaminare integralmente gli atti dell’inchiesta, che – secondo la difesa – non sarebbero ancora stati messi tutti a disposizione, rendendo prematuro un confronto nel merito con le contestazioni.
La linea difensiva: beneficenza e “passaggi documentati”
Già ieri, alla vigilia dell’interrogatorio, gli avvocati avevano delineato pubblicamente la strategia: ricostruire progetto per progetto l’attività svolta, sostenendo che si sia trattato esclusivamente di iniziative umanitarie a favore della popolazione di Gaza, con flussi “tracciabili” e attraverso associazioni formalmente registrate. Nel racconto della difesa, la gestione degli aiuti sarebbe avvenuta in un contesto operativo complesso, spesso tramite passaggi logistici e amministrativi ritenuti difficili da interpretare dall’esterno.
I legali contestano inoltre l’impianto accusatorio e indicano come punto centrale di discussione l’origine e l’utilizzabilità di parte della documentazione richiamata dagli investigatori per sostenere che alcune realtà beneficiarie dei fondi sarebbero riconducibili ad Hamas. Su questo aspetto, spiegano, verranno concentrate le valutazioni in vista dei prossimi passaggi processuali.
I prossimi passaggi
Dopo il silenzio odierno, la vicenda entra nella fase delle decisioni sulla misura cautelare e degli eventuali ricorsi. Nel frattempo, la difesa insiste sulla necessità di un esame completo del fascicolo prima di affrontare un interrogatorio nel merito, lasciando intendere che eventuali chiarimenti potranno arrivare nelle sedi successive, una volta acquisita tutta la documentazione.
Se non volete perdere le notizie seguite il nostro sito GenovaQuotidiana il nostro canale Blusky, la nostra pagina X e la nostra pagina Facebook (ma tenete conto che Facebook sta cancellando in modo arbitrario molti dei nostri post quindi lì non trovate tutto). E iscrivetevi al canale Whatsapp dove vengono postate solo le notizie principali




Devi effettuare l'accesso per postare un commento.