Quartieri 

Skymetro, stop ufficiale messo nero su bianco: il progetto si ferma e i contrari festeggiano in piazza Manzoni

Una determinazione dirigenziale richiama la delibera di giunta con cui a Tursi si prende atto dell’assenza, “allo stato attuale”, delle condizioni per andare avanti. Intanto scatta il conteggio dei costi già maturati e il comitato brinda sotto l’albero

La vicenda Skymetro arriva a un punto di svolta e, di fatto, finisce in archivio. Nelle ultime ore è stata richiamata negli atti comunali la delibera con cui la giunta ha stabilito che, “allo stato attuale”, non sussistono le condizioni per procedere con la realizzazione dell’opera: un passaggio che, per i comitati contrari, equivale alla parola fine sul progetto della linea sopraelevata in Valbisagno.

La notizia ha avuto un effetto immediato anche fuori dalle stanze di Palazzo Tursi. Il gruppo Facebook “Opposizione Skymetro – Val Bisagno Sostenibile” ha rilanciato la pubblicazione della determinazione e, nella serata di ieri, ha annunciato un momento di ritrovo in piazza Manzoni: una “festa” simbolica, sotto le luci natalizie, per celebrare quello che viene letto come l’esito di una battaglia portata avanti per anni contro un’infrastruttura ritenuta impattante sul quartiere. “Siamo qua in piazza Manzoni a festeggiare”, scrivono nel post, commentando la decisione dell’amministrazione.

Sul piano tecnico-contabile, però, la chiusura del dossier non significa azzerare la partita economica. Nelle determinazioni più recenti, infatti, il Comune prende atto della scelta di non proseguire e riconosce ulteriori somme legate ai contratti già in essere. In particolare, Tursi dovrà versare quasi 2,2 milioni di euro al raggruppamento Systra–Italferr–Land Italia–Architecna per integrazioni collegate alla variante P4 (approvata dal Consiglio superiore dei lavori pubblici con un lungo elenco di prescrizioni – una cinquantina – praticamente insormontabili nei tempi indicati, che ha reso l’opera, di fatto, non cantierabile), un indennizzo di 747mila euro – pari al 10% del contratto – a Rina Consulting per project management e direzione lavori e una somma analoga di oltre 31mila euro per Bureau Veritas–Rina Check–Conteco Check per la verifica del progetto esecutivo.

Queste cifre rientrano nel conteggio complessivo delle spese che il Comune potrà stralciare dall’anticipo di 39 milioni di euro già ricevuto e che dovrà essere restituito al ministero, visto che al 31 dicembre il finanziamento decadrà automaticamente, sempre che dal Mit arrivi il nullaosta definitivo sulla rendicontazione. Il conto finale, secondo gli ultimi calcoli degli uffici di Tursi, dovrebbe arrivare a circa 12 milioni di euro, e non a 7 milioni come era stato comunicato in precedenza.


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