Scienza e Tecnologia 

Oggi è il giorno più corto dell’anno: con il solstizio parte l’inverno e inizia la lenta “risalita” della luce

Domenica 21 dicembre 2025 cade il solstizio d’inverno: nell’emisfero boreale è la giornata con meno ore di luce e la notte più lunga. Da qui comincia anche l’inverno astronomico, che durerà fino all’equinozio di primavera di venerdì 20 marzo 2026

Oggi, 21 dicembre, nel nostro emisfero (quello boreale) si tocca un confine preciso: è il solstizio d’inverno, l’istante in cui il Sole raggiunge la posizione più “bassa” nel cielo lungo il suo percorso apparente. È per questo che la data viene chiamata, senza giri di parole, il giorno più corto dell’anno: la luce resta sopra l’orizzonte meno tempo che in qualsiasi altra giornata e, di conseguenza, il buio si prende la porzione più ampia delle 24 ore. Da qui anche l’altra definizione, più evocativa: la notte più lunga.

Perché succede: la Terra è inclinata

Non è il Sole che cambia ritmo: è la Terra che, nel suo viaggio attorno al Sole, mantiene l’asse di rotazione inclinato. In questo periodo l’emisfero boreale è orientato il più possibile “lontano” dal Sole: l’arco che il Sole compie durante il giorno si accorcia, resta basso sull’orizzonte e le ore di luce diminuiscono. È la stessa ragione che, all’opposto, regala le giornate lunghissime d’estate.

Da oggi comincia l’inverno astronomico (fino al 20 marzo 2026)

Il solstizio non è soltanto un fatto “di luce”: segna l’inizio dell’inverno astronomico nell’emisfero boreale. Quindi, da domenica 21 dicembre 2025 parte ufficialmente l’inverno, che si concluderà con l’equinozio di primavera di venerdì 20 marzo 2026. Tra questi due cardini il Sole, lentamente, recupera quota e la durata del giorno riprende ad aumentare.

Santa Lucia e la “notte più lunga”: perché il proverbio non coincide

E allora perché si ripete da sempre “Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia”? Perché tradizione e astronomia non sempre camminano allo stesso passo. Da un lato c’entrano le vicende dei calendari del passato, che nei secoli hanno spostato la percezione delle date “di stagione”; dall’altro c’entra un dettaglio che inganna l’esperienza quotidiana: il tramonto più precoce e l’alba più tardiva non cadono necessariamente lo stesso giorno del solstizio. Può capitare che, già a metà dicembre, la sera smetta di anticipare in modo evidente, mentre la mattina continua ancora a perdere minuti. Il totale delle ore di luce però continua a diminuire fino al solstizio.

Dal punto più buio, ricomincia la luce

Il solstizio è una soglia: è il massimo del buio, ma anche l’istante in cui si gira pagina. Da domani il cambiamento sarà quasi impercettibile, ma reale: la luce ricomincia a guadagnare terreno. Un minuto alla volta, senza clamore, come succede con le cose che contano davvero.


Se non volete perdere le notizie seguite il nostro sito GenovaQuotidiana il nostro canale Blusky, la nostra pagina X e la nostra pagina Facebook (ma tenete conto che Facebook sta cancellando in modo arbitrario molti dei nostri post quindi lì non trovate tutto). E iscrivetevi al canale Whatsapp dove vengono postate solo le notizie principali

Related posts