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Ogigia, nel cuore di Prè apre la bottega di sartoria circolare che racconta il futuro dei vestiti

Ogigia, nel cuore di Prè apre la bottega di sartoria circolare che racconta il futuro dei vestitiIn via di Prè 8r un ex negozio di famiglia diventa laboratorio di moda sostenibile: capi quasi su misura da tessuti riciclati, abbonamento all’abbigliamento e tracciabilità digitale con tecnologia blockchain

Una nuova insegna si accende in via di Prè 8r, nel pieno centro storico: si chiama Ogigia (https://www.ogigiazena.it/it) ed è una bottega di sartoria circolare che unisce sperimentazione, tecnologia e tradizione artigianale. A fondarla è Raffaella Rovida, ingegnere genovese con alle spalle oltre vent’anni di esperienza internazionale nell’economia circolare, che ha scelto di riportare nel quartiere la storica macelleria di famiglia trasformandola in un laboratorio di moda sostenibile di prossimità.

Il nuovo spazio sarà aperto dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 16.30, e si propone come luogo di incontro tra ricerca avanzata, sartoria e comunità, in dialogo costante con le realtà sociali di Prè e del vicino quartiere della Maddalena.

Capi quasi su misura, solo tessuti riciclati e “abbonamento” ai vestiti

Nel laboratorio di Ogigia il pubblico troverà capi quasi su misura, realizzati esclusivamente con tessuti riciclati. L’idea è superare il modello tradizionale di acquisto per sperimentare nuove forme di relazione con l’abbigliamento: qui i vestiti possono essere anche “abbonati”, attraverso formule che prevedono diverse modalità di possesso e utilizzo nel tempo, secondo i principi della moda circolare.

Ogni capo è accompagnato da un’etichetta digitale ibrida, basata su tecnologia blockchain, che permette di seguirne la storia: materiali utilizzati, trasformazioni, passaggi di mano, eventuali riparazioni. I dati, aggiornabili nel tempo, consentono di integrare anche contratti personalizzati legati all’uso del prodotto.

Analisi dei tessuti e passaporto digitale di prodotto

Un altro tratto distintivo del progetto è la collaborazione con Centrocot (https://www.centrocot.it/), centro specializzato che supporta la filiera tessile-abbigliamento con servizi tecnici avanzati. Grazie all’utilizzo di uno spettrografo near-infrared è possibile identificare in modo scientifico la composizione dei tessuti, informazione destinata a confluire nel futuro Passaporto Digitale di Prodotto, strumento sempre più centrale nelle politiche europee per la tracciabilità e la sostenibilità dei capi.

Chi entrerà in bottega potrà quindi non solo scegliere o commissionare un vestito, ma anche conoscere da vicino la filosofia, i materiali e il metodo di lavoro che guidano il progetto, incontrando le realtà di quartiere che hanno contribuito alla nascita di questo piccolo ma ambizioso laboratorio.

Una storia personale tra ingegneria, economia circolare e ago e filo

Raffaella Rovida porta in Ogigia un percorso che unisce rigore tecnico e creatività sartoriale. Ingegnere, con un dottorato in sostenibilità e rigenerazione urbana, ha lavorato per oltre vent’anni tra Europa e America Latina su temi di economia circolare, collaborando con realtà come la Ellen MacArthur Foundation, il Copenhagen Institute of Interaction Design, il Cradle-to-Cradle Product Innovation Institute e la Commissione Europea.

Parallelamente ha coltivato la passione per la moda, studiando cartamodello e confezione a Madrid e realizzando capi su misura per una clientela selezionata. Con Ogigia queste due anime – ricerca avanzata e artigianato sartoriale – trovano una sintesi in un’unica visione: dimostrare che un altro modo di produrre, usare e pensare i vestiti è possibile, partendo da una via stretta del centro storico.

Premi, sostegni e rete di quartiere

Il progetto ha già raccolto diversi riconoscimenti. Ogigia è stata selezionata dal JobCentre per l’Expo “Trame del Futuro”, dove ha ricevuto il premio per l’innovatività della soluzione; ha ottenuto l’approvazione nell’ambito del Bonus Carruggi; è cofinanziata dall’Unione Europea attraverso il programma PN Metro Plus e Città Medie Sud 2021 ed è sostenuta dal progetto Interreg ART LAB Evolution, in collaborazione con la Facoltà di Architettura.

La bottega si inserisce infine nella rete delle cooperative sociali del centro storico, con cui sta lavorando alla creazione di un distretto dell’economia circolare dell’abbigliamento: una filiera corta e locale che parta proprio dalle strade di Prè per immaginare, e cucire, il guardaroba del futuro.


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