Ambiente 

Coniglio e cavia abbandonati in un secchio vicino ai bidoni della spazzatura. Soccorsi da Enpa

Erano in pessime condizioni, bagnati fradici e mezzi assiderati, magri da far spavento, debilitati, con croste, parassiti nelle feci e pus negli occhi. La cavia non ce l’ha fatta, il coniglio, una femmina, è in cura

«La vicenda che state per leggere non riguarda animali selvatici. Perché abbiamo deciso di parlarvene? Vogliamo rendervi partecipi della situazione agghiacciante in cui ci siamo ritrovati. Un coniglio e una cavia, dentro un secchio buttato presso alcuni bidoni della spazzatura». A raccontarlo è l’Enpa sulla propria pagina Facebook.

«Oltre al gesto disumano – che solo un mostro può commettere – nel buttare nella spazzatura due animali come se fossero oggetti che non servono più, è assai preoccupante le condizioni in cui versavano, segni di precedente menefreghismo e gravissima incuria da parte del “proprietario”, di egoismo e maltrattamento, che – vista la situazione – andavano avanti da tanto tempo – proseguono all’ente -. Bagnati fradici e mezzi assiderati – dato il meteo di questi giorni – erano molto magri, solo a guardarli si potevano vedere le ossa spuntare».

«La cavia dopo costanti cure, monitorata giorno e notte da una volontaria, non ha resistito, lasciandoci in un profondo sconforto – aggiungono all’Enpa -. La situazione del coniglio non è migliore, ma combatte. Presentava una grossa crosta di pus su un occhio al punto che sembrava quasi averlo perso. I denti erano così lunghi da non permettergli di mangiare, sintomo di una scorretta alimentazione che non permetteva il loro consumo. Siamo intervenuti rimuovendo il pus dall’occhio gravemente infiammato, e i veterinari gli hanno fresato i denti. Come se non bastasse, abbiamo anche trovato dei parassiti nelle feci. Al momento si è tranquillizzato, “mangia” molto volentieri le verdure frullate – che non riuscirebbe a masticare visti i dolori alla bocca – oltre ad un’alimentazione controllata con cibo speciale. Ci stiamo prendendo cura di lei. Noi ci occupiamo di selvatici, ma quando ci imbattiamo in avvenimenti del genere, siamo profondamente amareggiati e inorriditi da come una ‘persona’ possa trattare in questa maniera degli animali, esseri viventi e senzienti».

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