Un cigno nero star di Pegli e Multedo, dal campo di calcio alla spiaggia
Da qualche giorno il volatile, strettamente imparentato con il cigno reale, viene avvistato nella zona. Trovato al campo sportivo, è stato portato in spiaggia
Il cigno nero divenne noto al mondo occidentale solo nel 1697, anno in cui venne scoperto nel continente australiano dall’esploratore olandese Willem de Vlamingh. È originario dell’Australia. Vive nei pressi di grandi laghi in acque poco profonde e in paludi d’acqua dolce e salmastra, spingendosi fino agli estuari dei fiumi. Per la sua eleganza è stato introdotto a scopo ornamentale in parchi, laghetti e corsi d’acqua d’Europa e della Nuova Zelanda.
In Italia è occasionale, discendente di esemplari importati che sono fuggiti alla cattività o che sono stati liberati.
È chiamato cigno nero per la colorazione del piumaggio, che è completamente nero tranne le penne remiganti, sulle estremità posteriori delle ali, che sono bianche. Il piumaggio bianco è osservabile al dispiegamento delle ali, ad esempio durante il volo.
In Australia il cigno nero è stato a lungo perseguitato dagli aborigeni, che lo ritenevano – per il suo cupo piumaggio – una creatura diabolica. Risente della caccia e della distruzione del suo ambiente naturale. Oggi la specie è protetta e frequentemente allevata negli zoo e nei parchi.
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