Oggi a Genova 

Corteo delle aziende funebri: chiedono lo sbocco della riforma del settore: «No ai defunti di serie B»

Corteo dalle 8:00 alle 10:15, da piazza della Vittoria fino al Consiglio regionale. I rappresentanti dei servizi funebri aderenti a Federcofit Liguria protestano per il rinvio della legge regionale al 2026. Nel frattempo restano bloccate le case funerarie, il trasporto della salma presso l’abitazione e non viene bloccata la commistione tra servizi funebri e gestione delle camere mortuarie

«Chiediamo che l’emendamento venga fatto cadere, che la legge regionale sui servizi funebri e cimiteriali entri in vigore come previsto dal 31 dicembre e che il regolamento attuativo venga promulgato entro tre mesi – spiega Cristian Vergani, presidente nazionale di Federcofit -. Il rischio principale è di danneggiare le famiglie dolenti, che ad esempio non potranno usufruire di nuove case funerarie dove organizzare una veglia per il proprio caro e neanche provvedere al regolare trasporto fuori regione del defunto per potergli dare l’ultimo saluto nella sua città. Il rinvio della legge al 2026, che noi combatteremo in ogni sede, getterebbe nuovamente questo settore in una giungla bloccando gli investimenti e impedendo il regolare accesso di nuove imprese create da giovani imprenditori, senza tenere conto di tutte quelle aziende liguri che vogliono lavorare bene e fornire un servizio di qualità ma che sconteranno la mancanza di chiarezza normativa».

Vergagni ha spiegato che in tutte le regioni confinanti alla Liguria è già possibile trasportare la salma presso la propria casa (in caso di morte in ospedale o in altro luogo, avere servizi di qualità nelle case funerarie e avere imprese professionali con personale formato e addestrato.

Il presidente denuncia che in Liguria la legge viene bloccata «per motivi legati a piccole realtà». Tra le altre cose, la legge prevede l’incompatibilità tra imprese funebri e l’attività sanitaria e parasanitaria come la gestione delle camere mortuarie «anche per evitare qualche caso “poco edificante” salito alle cronache» ricorda Vergagni.

Foto di Ethel e Marco

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