Ambiente 

Quasi 56mila firme contro l’approvazione della caccia con arco e frecce in Liguria. La politica, a destra e a sinistra, si divide

Il presidente del Municipio Centro Est, il leghista Andrea Carratù, si cimenta anche in un video sarcastico, l’assessore comunale alla Protezione Civile Sergio Gambino (Fratelli d’Italia) affida ai social la sua contrarietà e incassa anche il like del coordinatore e parlamentare Matteo Rosso. La delibera è stata votata anche da esponenti della sinistra (compresi il capogruppo Pd-Articolo Uno e il nuovo segretario regionale del Pd): ecco chi sono. Domenica un presidio degli animalisti sotto la Regione

La delibera, proposta da Alessio Piana (Lega) è stata votata da 23 su 28 presenti. La gran parte è rappresentata da consiglieri di maggioranza di centro destra: oltre allo stesso Piana, Stefano Anzalone (Gruppo Misto), Stefano Balleari (Fdi), Giovanni Boitano (Cambiamo), Alessandro Bozzano (Cambiamo), Brunello Brunetto (Lega), Lilli Lauro (Cambiamo), Stefano Mai (Lega), Sauro Mannucci (Fdi), Gianmarco Medusei (Lega), Daniela Menini (Cambiamo), Claudio Muzio (Forza Italia), Mabel Riolfo (Lega), Veronica Russo (Fdi), Giovanni Toti e Angelo Vaccarezza (Cambiamo).

Ben quattro sono gli esponenti del Pd-Articolo Uno che hanno detto sì alla caccia con arco e frecce: il capogruppo Luca Garibaldi, il neo segretario regionale del Pd Davide Natale, Enrico Ioculano, Armando Sanna

Contrari solo Sergio “Pippo” Rossetti (Pd-Articolo Uno) e Fabio Tosi (M5S).

Parte della sinistra si è astenuta, evitando quindi di esprimere un giudizio di merito: il capogruppo della Lista Sansa Ferruccio Sansa e il consigliere della stessa lista Roberto Centi, oltre a un altro Pd, Roberto Arboscello.

Erano assenti al momento della votazione: Selena Candia (Lista Sansa), Gianni Pastorino (Linea Condivisa) e Paolo Ugolini (M5S)

Che non fosse una partita politica, ma di scontro tra due modi di approcciare il tema, indipendentemente dalle “bandiere”, lo si era capito quando l’ufficio stampa della giunta, a seguito delle polemiche nate dall’approvazione dell’emendamento, aveva precisato: «Il provvedimento sulla regolamentazione in Liguria della caccia con arco e frecce, già consentita da una legge nazionale del 1992 (ma mai introdotto in Liguria n. d. r.), non è un’iniziativa della Giunta regionale ma è stato approvato dal Consiglio regionale in modo trasversale da maggioranza e opposizione con 23 voti favorevoli su 28 presenti». I nomi li potete leggere qui, nelle righe sopra.

Sul tema i partiti sono spaccati. L’assessore comunale Sergio Gambino (Fdi) ha pubblicato un post chiarissimo e ha incassato i like del coordinatore del partito e deputato Matteo Rosso e della deputata sempre Fdi Maria Grazia Frija.

Anche il presidente del Municipio Centro Est Andrea Carratù (Lega) ha manifestato sui social la sua contrarietà.

Sul post di Andrea Carratù si notano i like del presidente del circolo territoriale Fdi Genova Centro Rossano Di Domenico e dell’assessore Municipale del Municipio Medio Ponente Maurizio Amorfini, che ha messo il suo like anche sul post di Gambino.

Carratù sostiene la sua posizione anche con video sarcastico in cui lo si vede con un cappello da cowboy e un arco giocattolo con la freccia con la ventosa, intento a cercare di colpire, con poca fortuna, un soprammobile a forma di animale.

Dura la presa di posizione romana dell’intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, presieduto da Michela Vittoria Brambilla (Forza Italia) e di cui fanno parte deputati e senatori di tutte le forze politiche presenti in Parlamento, comprese quelle che compongono la maggioranza ligure. «Ogni corpo legislativo è libero di votare come crede – si legge in una nota dell’intergruppo -, ma chi, negli anni Venti del XXI secolo, rilancia per legge la caccia con arco e frecce, che produce inutili e gravi sofferenze per gli animali, merita l’appellativo di “barbaro”».

«La caccia è già di per sé una pratica violenta, l’uso dell’arco, per quanto consentito dalla legge nazionale ne esalta soltanto l’essenza sanguinaria e il carattere anacronistico – aggiunge Brambilla -.Di sicuro gli animali trafitti moriranno dissanguati tra indicibili sofferenze».

L’intergruppo, nel documento è firmato anche dai vicepresidenti dell’Intergruppo, Sergio Costa (M5S) e Walter Rizzetto (FdI), e dai parlamentari Alessandra Maiorino, Susanna Cherchi (M5S), Rita dalla Chiesa, Gloria Saccani Jotti, Debora Bergamini (FI), Paola Frassinetti (FdI), Isabella De Monte (Azione), Julia Unterberger (Autonomie), Devis Dori (Verdi), chiede al consiglio ligure di tornare indietro e “stornare” dalla regolamentazione sulla caccia della liguria dalla possibilità di cacciare con arco e frecce.

Intanto domenica, 6 agosto, davanti alla sede della Regione Liguria in piazza De Ferrari, dalle 17:00 alle 19:00, si terrà un presidio della Lega Nazionale per la Difesa del Cane a cui si uniranno gli Animalisti Genovesi. «Ricordiamo che l’emendamento approvato non contiene solo la barbara apertura all’utilizzo di arco e frecce, ma anche l’aumento delle specie cacciabili (quali il muflone e il cervo) e l’estensione dei periodi di caccia di selezione. Ancora una volta la Regione Liguria dimostra di essere appiattita sulle esigenze del mondo venatorio: è ora di dire BASTA!», scrivono gli Animalisti Genovesi nel post in cui annunciano la partecipazione.

L’Osa (Osservatorio Savonese Animalista), dopo aver chiamato gli animalisti a una mail bombing agli uffici regionali, ha lanciato il 30 luglio una petizione online quasi 56mila firme in 3 giorni. La potete trovare a questo link.

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