La Polizia locale arresta per tentato omicidio l’aggressore col machete. Aveva già accoltellato un uomo

Habib Mannaai, che ieri pomeriggio ha aggredito brandendo il machete un cittadino straniero a Caricamento, aveva già ferito col coltello un’altra persona a Pré nel gennaio del 2018 ed aveva scontato la pena a Marassi

La Polizia locale del nucleo Centro Storico dell’Unità territoriale Centro ha sventato il peggio perché era proprio lì, in piazza Caricamento, per intervenire sulla situazione di degrado che continua a peggiorare da mesi. Una pattuglia di due agenti è intervenuta mentre la colluttazione era ancora in corso, con il bersaglio del cittadino tunisino, un africano, che con l’aiuto di un connazionale presente al momento dell’aggressione si stava difendendo: sarebbe bastato un solo colpo di quella mannaia con la lama lunga quasi 50 centimetri a farlo finire al Creatore.

Mannaai, trentaseienne, irregolare sul territorio nazionale, da poco scarcerato dopo aver scontato la pena per il tentato omicidio (maturato nell’ambito dello spaccio di stupefacenti) di un altro straniero a cui aveva leso organi vitali, pluripregiudicato anche per reati vari (rapine, spaccio, ricettazione, lesioni, resistenza a pubblico ufficiale, porto di armi od oggetti atti a offendere), è stato immediatamente fermato dalla Pl e portato al pronto soccorso del Galliera in codice giallo (la prognosi è di 30 giorni), perché, per difendersi e togliergli di mano il machete, gli altri uomini lo avevano ferito. È rimasto anche ferito alla mano nel tentativo di non in farsi disarmare, tenendo il machete per la lama. Per separare l’aggressore e l’aggredito che sui stava difendendo, la Polizia locale è stata costretta a usare lo spray al peperoncino.
I medici, per curare il tunisino, hanno dovuto sedarlo perché non lasciava nemmeno che intervenissero per i tagli profondi alla mano e per la tumefazione al volto conseguenza della disperata difesa dell’uomo che aveva aggredito, un ventiquattrenne originario del Ghana. Quest’ultimo presentava anche lui tumefazioni al volto e un taglio a una mano.
Nella notte la decisione della Polizia locale di arrestare l’aggressore per tentato omicidio anche perché l’uomo che aveva tentato di aggredire nella denuncia ha elencato le minacce precedentemente ricevute dal tunisino, a cui è stata contestata l’aggravante della premeditazione. Le immagini delle diverse telecamere della zona mostrano infatti tutte le fasi dell’avvicinamento dello straniero che, secondo l’aggredito, mezz’ora prima lo aveva minacciato di “fargliela pagare” perché avrebbe difeso un minore magrebino maltrattato dal tunisino. Mannaai si è avvicinato al luogo dove si trovava l’africano con una scatola contenuta in un sacchetto di plastica. Si è fermato in luogo non troppo in vista per estrarre il machete e, una volta in prossimità dell’obbiettivo, lo aveva estratto anche dal fodero, avventandosi sul ghanese, che ha avuto la prontezza di difendersi, aiutato da un altro africano presente che ha poi raccolto il machete quando è caduto di mano al tunisino, in modo che non potesse recuperarlo. L’aggressore ha comunque continuato a mani nude a tentare di accanirsi sulla vittima. tanto che, come detto, la Polizia locale ha dovuto usare lo spray al peperoncini per farlo smettere.
Mannaai, che ha continuato a minacciare e insultare gli operatori della Pl, è stato denunciato anche per porto di oggetti atti a offendere. L’aggredito è stato segnalato per l’irregolare presenza sul territorio nazionale.
Se gli agenti non fossero stati proprio lì, a fermare la colluttazione, l’aggressione sarebbe potuta diventare una tragedia. In ausilio dei colleghi che hanno lanciato il “K13” (la richiesta immediata di aiuto a tutti gli operatori sul territorio) sono arrivati altri agenti del primo, secondo e addirittura settimo distretto. Tanti gli stranieri che si erano fatti intorno ai primi operatori intervenuti. Mentre uno di questi consegnava il machete ai primi due agenti, che si trovavano in Sottoripa e sono immediatamente intervenuti e si dileguava, altri si avvicinavano in maniera preoccupante. L’arrivo di una decina di pattuglie della Polizia locale e di due Volanti di Polizia di Stato ha dissuaso i molti presenti, che si sono in gran parte allontanati.
Le peggiori conseguenze sono state evitate grazie al presidio della Polizia locale che ha impresso un ulteriore giro di vite sulle situazioni di illegalità e degrado del centro storico che sono evidenti ormai anche nelle zone più frequentate dai genovesi e più turistiche, come la Darsena e, appunto, Caricamento e Sottoripa. Con pressing che da mesi viene esercitato su via Pré, i pusher si sono trasferiti proprio in quelle aree. A Caricamento e zone limitrofe sono stati arrestati dalla Polizia locale già diversi spacciatori. Le tensioni tra gli africani, che nello spaccio non sono “territoriali” e i magrebini che invece puntano a controllare il territorio erano evidenti a chiunque passasse da lì e soprattutto ai commercianti della zona, esasperati.
Tutta l’aggressione è stata ripresa dalle immagini delle telecamere di sicurezza cittadine.
Ieri anche la potenziale vittima di Mannaai è stata fermata. Si tratta di un cittadino africano, poi denunciato dalla Polizia locale per l’inosservanza delle leggi sull’immigrazione. A sua volta ha denunciato il tunisino, spiegando di essere stato minacciato in precedenza perché, a suo dire, era intervenuto per difendere un minore magrebino che il tunisino stava maltrattando. Certo è che Mannaai si è avvicinato al luogo dove si trovava la potenziale vittima, il posto dove cominciano i portici nuovi di Sottoripa, all’incrocio con vico del Serriglio, portando una scatola in un sacchetto.
Al tunisino è stata contestata anche la premeditazione. Grazie alle immagini di sorveglianza, infatti, è normale stato possibile ricostruire i minuti precedenti all’aggressione.
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