Spettacoli 

Il 26 febbraio al Ducale concerto per il compleanno di Faber del Coro Daneo e de “Le quattro chitarre”

Come avviene da qualche anno, a febbraio il coro Daneo torna a proporre “Buon compleanno, Fabrizio!”: le canzoni del poeta genovese arrangiate per coro polifonico e dirette da Gianni Martini

Partito in sordina nel 2016, il “compleanno” è approdato quattro anni fa al salone di rappresentanza di palazzo Tursi: sala storica e prestigiosa, ma che si è rivelata troppo piccola per contenere tutte le persone che avrebbero voluto partecipare. Fabrizio De Anrdé, scomparso nel 1999, avrebbe compiuto 83 anni il 18 febbraio prossimo.

Quest’anno per la seconda volta il compleanno sarà festeggiato a palazzo Ducale, sala del Maggior Consiglio (g.c.) domenica 26 febbraio alle 17.
Si tratterà anche di un’interessante esperienza musicale perché, se “La Canzone del Maggio” e “Girotondo” sono nati con un’impostazione corale, non si può dire altrettanto di brani come “Il Canto del servo pastore” o la “Canzone dell’amore perduto”, che verranno proposti in arrangiamenti per soprani, mezzosoprani, contralti, tenori e bassi.

Saranno presenti anche “Le quattro chitarre”, noto gruppo genovese che propone da tempo a livello locale e nazionale il repertorio di Faber, e non solo.
Ingresso libero. Gli organizzatori ringraziano la Fondazione Palazzo Ducale per la concessione della sala.

A questo link l’evento Fb

Il Coro Daneo

Il coro Daneo è nato nel 1999 per iniziativa di un gruppo di genitori ed insegnanti della scuola pubblica genovese Giovanni Daneo, da cui prende il nome. La “scuola più multietnica di Genova”, da sempre attenta alla valorizzazione e all’integrazione di ogni singolo bambino.
Ospitato fino a poco tempo fa nei locali scolastici per le prove, e costretto a lasciarli all’insorgere della pandemia, il coro condivide l’impostazione accogliente e solidale della scuola
Propone un repertorio abbastanza inusuale nel panorama corale italiano: esegue canzoni degli anni ’60 e ’70 scritte solitamente per un solista o per una band, scelte non solo per il loro valore ed il loro interesse musicale, ma anche per il ruolo che hanno avuto nel panorama culturale e sociale di quegli anni.
Autore degli arrangiamenti è lo stesso maestro del coro, Gianni Martini.
Il coro è composto da circa trenta persone; esegue i brani a cappella o con l’accompagnamento di chitarra e percussioni.

Ha raggiunto una tappa importante nella propria storia con la registrazione e la pubblicazione di “Per sempre coinvolti”, il primo cd del coro. Prende il nome da un verso della “Canzone del maggio” di Fabrizio De Andrè, e comprende tredici brani, vera e propria colonna sonora degli anni ’60 e 70: Here’s To You, colonna sonora del film “Sacco e Vanzetti”, Io vagabondo, Mamy Blue, The House Of The Rising Sun. Nowhere Man, Sally, La canzone del maggio, Ti ricordi Joe, C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones, We Shall Overcome, Guantanamera, Generale, E’ dall’amore che nasce l’uomo.

Presso la biblioteca Universitaria ha recentemente partecipato ad una lezione del Prof Ferdinando Fasce su” I Beatles e i Beatles dopo i Beatles” con versioni corali dei loro celebri brani.

Gli “ultimi nati” del repertorio sono “ Mull Of Kintyre” di Paul Mc Cartney e “ Franziska” di Fabrizio De Andrè

Il coro ha in repertorio anche due recital: “1968: un anno lungo molto più di un anno” e “Don Lorenzo Milani, maestro”. In entrambi una dozzina di brani musicali vengono alternati con letture. Nel primo caso tratte da giornali e pubblicazioni dell’epoca. Ne secondo da “Lettera a una professoressa”, “ L’obbedienza non è più una virtù”, “Esperienze pastorali”.

Gianni Martini

Gianni Martini è un musicista e chitarrista tuttora attivo nel panorama nazionale. Oltre al Daneo dirige attualmente altri tre cori genovesi ( Quattro canti, Canto libero e Quarto Coro) ed è autore dei loro arrangiamenti.

Chitarrista di Giorgio Gaber dal 1984 fino agli ultimi due album (La mia generazione ha perso e Io non mi sento italiano), ha iniziato il suo percorso professionale nel 1972 con il gruppo dei Delirium di Ivano Fossati, che presentò al Festival di Sanremo di quello stesso anno il brano Jesahel.

Ha lavorato prevalentemente nel settore della canzone d’autore, collaborando, tra il 1975 e il 1984 con Claudio Lolli, Giampiero Alloisio, Francesco Guccini, Assemblea Musicale Teatrale.

Nel corso degli anni ha collaborato occasionalmente anche con: Arisa, Samuele Bersani, Claudio Bisio, Emma, i comici Luca e Paolo, Luciana Littizzetto, Paolo Jannacci, Neri Marcorè, Enzo Iacchetti, Rossana Casale, Rocco Papaleo, Paolo Rossi, Enrico Ruggeri, Francesco Baccini, Max Manfredi, Federico Siriani, , Annalisa Scarrone, Renzo Rubino.

La collaborazione con Giorgio Gaber, durata dal 1984 al 2000, ha anche compreso la realizzazione del musical A che servono gli uomini , allestito dal Teatro Sistina di Roma per le stagioni 1989 – 1990, su testi di Iaia Fiastri, musiche di Giorgio Gaber, regia di Pietro Garinei e riprese televisive di Antonello Falqui.

Nel 1978 ha fondato la scuola di musica Music Line di cui è tuttora presidente.

Verso la fine degli anni ’80 ha iniziato a collaborare con alcune importanti riviste tra cui: Chitarre, Il mondo di Roland, Misolidia. Nel 1999 esce per la BMG – Ricordi (oggi Universal) il primo testo del progetto didattico Tecnica chitarristica e studio dell’improvvisazione, di cui sta per uscire il IV volume.
Nel corso della stagione teatrale 2008/2009, ha collaborato con il cantautore Giampiero Alloisio e lo scrittore Maurizio Maggiani allo spettacolo Storia della meraviglia, allestito dal Teatro Stabile di Genova. Progetti minori, ma molto apprezzati dalla critica specializzata sono stati le band La famiglia Ortega e Scalino scaleno.

In questo periodo sta anche presentando in diversi teatri italiani “Ricordando Giorgio Gaber”, con la “Banda Gaber”, la “reunion” dei musicisti che come lui hanno accompagnato il cantautore milanese fino alle sue ultime esibizioni.

Le quattro chitarre

Le Quattro Chitarre nascono nell’inverno 2001/2002, con una prima formazione che si è avvalsa, fino alla fine del 2006, della collaborazione del cantante Enrico Cultrone e di Massimo Bertolacci, chitarra solista. Nel 2007 gli è subentrato Gino Cabona. Nello stesso anno si è prestato come preziosa voce solista, Carlo Ghirardato, per dare corpo al repertorio di “Canto d’amore corrisposto” il tributo a Fabrizio De André con i brani “italiani” della sua trentacinquennale carriera. Nel 2008 si è aggiunto Lorenzo Coppo, voce solista di un’altra proposta musicale, (all’insegna di “non solo De André”) sempre centrata sui successi genovesi e liguri di validi autori riconosciuti.

Fino all’ estate 2014 Le Quattro Chitarre hanno eseguito più 300concerti in giro per tutta Italia; calcando poi nel tempo, in una crescente successione di date, i palchi più eterogenei di Liguria, Piemonte, Lombardia, Abruzzo, Toscana, Veneto, fino all’exploit delle tre tournee in Sicilia, nel maggio 2003 (Agrigento), nel luglio 2004, nel settembre 2006 (Messina) e di Melide, sul lago di Lugano, l’ultima il 18 Luglio 2010.

Il 24 Settembre 2004, si sono esibiti nella splendida cornice della Cassa Armonica di Napoli, grazie al patrocinio delle Presidenze Comunali delle due Città (Genova e Napoli). Tra gli altri eventi, il 3 agosto 2004, a Santa Margherita, hanno concluso il “Premio Internazionale Fernanda Pivano”, davanti alla scrittrice-traduttrice, emblema della diffusione della poetica della “beat-generation” in Italia e a Dori Ghezzi; il 29 agosto sono stati presenti al Festival nazionale di musica folk e dialettale di Civitella Alfedena in provincia dell’Aquila; il 12 settembre a Firenze sul lungarno del Ponte alla Vittoria, in occasione della manifestazione in omaggio ai diversamente abili nell’ambito della Discesa ecologica dell’Arno organizzata dall’Associazione Amici dell’Arno, presieduta ad honorem dall’attore e regista premio Oscar Roberto Benigni.

I musicisti de Le Quattro Chitarre hanno comunque legato prevalentemente il loro nome a Fabrizio De André, concittadino mai troppo compianto, proponendolo in questi anni per mantenerne viva la memoria, attraverso una selezione attenta dei suoi capolavori. Uno degli ultimi progetti “Mediterranea” (che ha segnato il ritorno di Enrico Cultrone solo per questa specifica proposta) ha compreso, tra gli altri, “La città vecchia” (1965), “Via Del Campo” (1967), “Bocca di Rosa” (1967),“Andrea” (1978) “Don Raffaé” (1990) “Princesa” (1996) per approdare, via via, nel finale, nel porto sicuro dell’ormai irrinunciabile “Creuza de ma” (1984), naturalmente in lingua genovese, all’insegna di tutto ciò che possa richiamare il mare e la sua cultura, in un “viaggio” nello spazio e nel tempo.

Con la Stagione 2012- 2013 Le Quattro Chitarre si sono arricchite di un’ulteriore preziosa collaborazione: quella della chitarra e voce solista Aldo Ascolese. Con lui sono in piedi due spettacoli: uno, “La leggenda del Santo Peccatore” che dei successi di Fabrizio De André seleziona i brani che lo hanno collocato lungo la strada maestra che conduce, per profondo senso critico di ciò che non funziona, tra le “vittime di questo mondo”, in una “direzione ostinata e contraria”, l’altro “Avevi gli occhi belli”, ( a partire dal 2014) è più centrato sui “personaggi” protagonisti delle sue canzoni, a partire da Marinella.

Dal 2015 lo spettacolo “Genova e l’ombra di un sorriso”, ha voluto ricordare i 50 anni de “La città vecchia” con richiami di cronaca significativi: la nostra città colpita da periodiche alluvioni, il crollo del ponte Morandi, ad esempio, ma non piegata. “L’ombra di un sorriso”, quindi, voleva testimoniare la determinazione a non arrendersi, nonostante tutto. Nello stesso anno Gianluca Origone, chitarra solista ha preso il posto di Gino Cabona per il repertorio centrato su Fabrizio De André.

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