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Stornati sul Waterfront di Levante i soldi per la copertura. Comitato di Lungomare Canepa e Genova Ciclabile sul piede di guerra

Il vice sindaco Pietro Piciocchi ha dichiarato a “Il Secolo XIX” che il progetto non era deciso. Genova Ciclabile: «Eravamo presenti anche noi alla presentazione del progetto. L’opera non era affatto in discussione. Non bisogna promettere opere che poi non si mantengono e da cui dipende la salute dei cittadini. Non bisogna fare cittadini di serie A e cittadini di serie B»

Il Waterfront di Levante: una grande opera pubblica con tanti risvolti privati che si affiancano al parco: gli edifici del progetto che ha arrancato, diventando più costoso e dilatandosi nel tempo, a causa di problemi tecnici non preventivati in fase di progetto. I fondi stornati dal Ministero su richiesta della Città Metropolitana serviranno per il parco con parcheggio a piazzale Kennedy: dei 40 milioni di euro a disposizione, 15 saranno impegnati per il parco di Lungomare Canepa (ma non per la copertura) e 25 finiranno nella voragine dei lavori della Foce.

Secondo il comitato di Lungomare Canepa, a dicembre, il vice sindaco Pietro Piciocchi aveva chiesto un mese di tempo per decidere sulla realizzazione del progetto consegnato dallo stesso Comitato e accettato dal Comune tra gli interventi previsti a Sampierdarena, ma due mesi prima della dichiarazione del Vicesindaco, a ottobre, attraverso la Città metropolitana, il Comune di Genova aveva già chiesto a Roma la rimodulazione dei fondi con lo storno sul parco di piazzale Kennedy. Ora Piciocchi parla di diversi lavori di mitigazione ambientale allo studio e annuncia che presto sarà presa una decisione su quale progetto sarà scelto per «la salvaguardia della qualità della vita dei residenti» di Lungomare Canepa. Insomma, i soldi per la copertura non sono tra quelli del finanziamento di 40 milioni legato al Pnrr.

Oggi si schiera con forza Genova Ciclabile: «Esprimiamo solidarietà ai nostri amici sampierdarenesi del Comitato Lungomare Canepa per essere stato loro in precedenza promesso e ora negato il sogno su cui hanno lavorato molti anni per migliorare la loro insostenibile qualità di vita.
Genova non è solo levante e centro – scrive Genova Ciclabile -. Genova va da Pontedecimo a Sampierdarena, da Prato alla Foce, da Nervi a Voltri. Non bisogna promettere opere che poi non si mantengono e da cui dipende la salute dei cittadini. Non bisogna fare cittadini di serie A e cittadini di serie B. Prendiamo le distanze dalla scelta dell’amministrazione e chiediamo spiegazioni. Eravamo presenti anche noi alla presentazione del progetto da parte dell’assessore Pietro Picciocchi. L’opera non era affatto in discussione. Vogliamo sapere non solo dai giornali, ma dagli assessori e dal sindaco in persona, il perché di questo grave dietrofront! I soldi stanziati per Sampierdarena devono rimanere a Sampierdarena!».

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