Oggi a Genova 

Maddavolley, qualcuno chiama la Polizia locale per gli “schiamazzi”. Genova non è una città per bambini

La finale del tradizionale evento, dedicato a bambini e ragazzi, si è tenuta dalle 19 alle 21 e tutto il quartiere era in piazza per partecipare alla graditissima iniziativa lanciato anni fa da “I Liberi Cittadini della Maddalena” per la vivibilità e il recupero sociale della zona. Qualcuno ha avuto il coraggio di chiamare i cantuné per gli “schiamazzi”, terminati entro le 9 di sera. E non è un fenomeno isolato


La parola che viene in mente è “oscurantismo”, quello di alcuni residenti che hanno in odio le iniziative sociali, quelle che ce ne sono troppo poche e ultimamente ancora di meno, quelle che aiutano i cittadini a resistere mentre lo spaccio impazza senza che le istituzioni riescano a incidere sufficientemente per reprimerlo, quelle che contrastano quel degrado urbano che l’assessorato al Centro storico del Comune ha dimostrato di non essere in grado di combattere efficacemente, tanto che la situazione, come è sotto gli occhi di tutti, è notevolmente peggiorata in molte zone.

Non è un fenomeno isolato

La falange oscurantista combatte a colpi di telefonate, messaggi whatsapp e richieste di intervento alla Polizia locale, chiamando alle 17 per il “baccano” dei tifosi per una partitella di ragazzini nel campetto sopra i Giardini Luzzati (e meno male che almeno lì hanno uno sfogo, visto che poche sono le cose che l’amministrazione sa proporre per loro nel centro storico), o per l’esplosione di giubilo negli stessi giardini ai gol dell’Italia nel corso delle partite della Nazionale, mentre da tutta la città (in tutta Italia, in realtà) partono le medesime grida di felicità e si alza una ola che copre tutto il paese. La falange oscurantista ha in odio il sociale perché non lo riconosce politicamente e non sa distinguere tra ciò che buono e ciò che non lo è solo sulla base dei fatti. Non chiama le forze dell’ordine per lo spaccio silenzioso, ma si lamenta per quel poco di vita che garantiscono le associazioni e il Comune, invece, non sa più garantire. Quel comune che apre canali whatsapp con la Polizia locale per soddisfare le esigenze (non di rado non giustificate) di un manipolo di “mugugnoni” quasi sempre spinti da motivi ideologici. Sono le stesse, poche, persone che denunciano solo le supposte inosservanze dei negozi stranieri (quasi sempre false o molto ridotte nella portata alla verifica) e non si accorgono di tutto il resto, che denunciano come spacciatori semplici passanti solo perché hanno la pelle scura. È una guerra ideologica, miope, fatta metro a metro che non viene condivisa nemmeno dal presidente del Municipio Centro Est. Proprio il Municipio supporta il Maddavoley, una bella e utile iniziativa promossa da anni dai “I Liberi Cittadini della Maddalena”.

Il presidente del Municipio Carratù: «No alla persecuzione delle iniziative sociali»

Oltre all’indignazione dei cittadini che corre sui social, anche Carratù stigmatizza l’inopportuna lamentela contro l’iniziativa terminata alle 21, sottolineando «L’importanza delle iniziative sociali per vivere il centro storico».
«Il Maddavolley è un progetto sociale che va salvaguardato e che il Municipio sostiene – dice -. Più in generale, laddove i cittadini segnalano problemi a seguito di iniziative sociali, questi si verificano e se sono reali si affrontano ma non per questo bisogna scatenare ingiuste persecuzioni». E quella contro il Maddavolley, lo dice anche il presidente del Municipio, è proprio ingiusta.

Peraltro, nella notte tra venerdì e sabato, l’amministrazione ha concesso i permessi a una società sportiva di Pra’ fino alle 4 del mattino per una manifestazione sportiva. Le lamentele a raffica degli abitanti della zona sono arrivate al centralini della Polizia locale a partire dalle 2 di notte. Ma alle 2 (e giustamente), non alle 20 come è successo per il Maddavolley.

“Persecuzioni” è proprio la parola corretta. E così il centro storico affonda nel degrado, nel silenzio che vorrebbe chi immagina una zona sintetica, gentifricata, piegata agli interessi di pochi e dimenticata da chi dovrebbe promuovere vivibilità e socialità e, fatti alla mano, ha dimostrato di non saperlo o, peggio, volerlo fare.

Lo spazio di aggregazione e i dehors (in piazza Cernaia e in tutta la città)

Il torneo Maddavolley ha uno scopo preciso: «Attraverso il gioco cerchiamo di facilitare la conoscenza reciproca dei vari gruppi presenti alla Maddalena, di aumentare il senso di appartenenza al territorio e soprattutto di far comprendere la forza dello stare insieme divertendosi», si legge sulla pagina Facebook dell’iniziativa. Cioè quello che serve e servirebbe in tutto il centro storico e che le istituzioni da qualche anno a questa parte non sanno o non vogliono garantire. Piazza Cernaia è da sempre il cuore di questa e altre iniziative grazie alle quali (ultimamente SOLO grazie alle quali) la Maddalena resiste. È il luogo di incontro dei cittadini, dove da sempre si tengono le cene di quartiere e tutte le iniziative. Ultimamente, come tutto il centro storico e tutta la città a seguito della decisione dell’amministrazione comunale di approfittare del decreto statale per agevolare i pubblici esercizi, è stata occupata dai tavoli di un locale. Spesso l’eccessiva espansione dei dehors nell’intera città ha causato attriti con la popolazione per i posteggi (non è questo il caso), per la ridotta percorribilità delle strade pedonali, per i “nuovi” schiamazzi in zone prima silenziosa. In questo caso, il gestore si è dimostrato sensibile e per il Maddavolley ha rimosso il dehors. Ma ci sono altre iniziative in programma e i cittadini, sulla pagina Facebook del Maddavolley, hanno presentato le proprie perplessità rivolgendosi direttamente al gestore: «È un primo passo, perché quella piazza, come sai, è destinata alla socialità senza scopo di lucro – si legge sulla pagina -. Non solo il maddavolley si organizza lì, ma le cene dei Liberi Cittadini della Maddalena, teatro, riunioni e giochi per i bambini del formicaio e non solo. Se c’è disponibilità a farsi da parte in questi eventi è positivo, anche se, pur capendo il tuo punto di vista da gestore, sarebbe bello avere una piazza libera dalla commercializzazione del suolo, ed è questa la battaglia da perseguire. Dato che praticamente in nessuna piazza è possibile sostare senza pagare, sarebbe bello e giusto che tutti i gestori di bar e ristoranti destinassero alla libera sosta una percentuale dello spazio pubblico che occupano , così come fanno nella piazza di Ombre rosse, dove i gestori(per lo meno i precedenti), ti portano anche una caraffa d’acqua quando arrivi, sarebbe un segno di civiltà, no? Ora, mi rendo conto che siamo in tempi di Covid, ma non è che la vita del semplice cittadino che vuole sostare senza pagare sia migliorata…se ci veniamo incontro tutti, stiamo tutti meglio..cosa ne dite?».

In piazza Cernaia ci si verrà incontro spontaneamente, perché i gestori del locale sono sensibili ai temi del quartiere e gli abitanti della zona sono a loro volta sensibili ai problemi del gestore dopo le limitazioni Covid, ma è mancato in gnerale, da parte dell’assessorato al Centro storico e al Commercio, un confronto coi cittadini genovesi: il problema si presenta in tutta la città perché da un’iniziativa di emergenza utile a sostenere i pubblici esercizi è nato un caos senza regole, con allestimenti poco decorosi (si tratta di dehors provvisori – si è detto – e non avrebbe senso chiedere investimenti ai gestori per una collocazione temporanea, ma in tanti temono che diventino definitivi), ingombranti, a volte non o poco sfruttati. È mancato un bilanciamento tra esigenze degli operatori commerciali e quelle dei cittadini e sono stati concessi dehors anche agli artigiani alimentari che per loro natura societaria dovrebbero lavorare solo (o, almeno, precipuamente) per l’asporto e questo ha causato un’occupazione diffusa e davvero troppo ingombrante. In certe zone, come alla Foce, come in via Ravecca, come in certe aree di San Fruttuoso, questo ha generato tensioni sociali che con una concertazione sarebbe stato molto facile prevenire, evitando decisioni “a senso unico”.

I prossimi appuntamenti in piazza Cernaia

Intanto, ecco i prossimi appuntamenti in piazza Cernaia: performance teatrali e chiacchierate “di quartiere”. La “banda degli oscurantisti” tenterà di danneggiare anche queste?

In copertina: una foto di un torneo Maddavolley di qualche anno fa.

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