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Archivio di Stato di Genova con poco personale e senza fondi per digitalizzare, appello dei parlamentari Fi

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Cassinelli e Bagnasco: «Franceschini e Colao agiscano per salvare il patrimonio Genova», che non è solo un patrimonio genovese perché conserva uno dei più preziosi archivi storici notarili del Paese dal X secolo in avanti

«L’Archivio di Stato di Genova è a livello scientifico uno dei più importanti al mondo. Nel panorama del patrimonio storico-archivistico italiano riproduce quello che Pompei figura per quello archeologico o gli Uffizi per quello storico artistico. Il fondo notarile che conserva è uno dei più estesi e antichi che esista. Per questo motivo Forza Italia chiede ai ministri Dario Franceschini (Cultura n. d. r.) e Vittorio Colao (Innovazione tecnologica n. d. r.) di porre fine all’ormai insostenibile carenza di personale e di venire incontro coi fondi necessari alla necessità del processo di digitalizzazione. Lo Stato deve investire su una struttura che custodisce alcune tra le più importanti testimonianze storiche e culturali, considerata dalla comunità scientifica nazionale e internazionale un grande archivio», dichiarano in una nota i deputati di Forza Italia Roberto Cassinelli e Roberto Bagnasco.

L’Archivio di Stato di Genova conserva la documentazione prodotta dalle istituzioni preunitarie e da quelle statali post-unitarie comprese, in genere, nel territorio della provincia, nonché archivi di enti pubblici, di famiglie, di persone, che rivestono un interesse storico particolarmente importante. La documentazione nel complesso ammonta a circa 30 chilometri lineari e copre un’estensione cronologica che va dal 952 agli anni ’80 del Ventesimo secolo.

Sono conservati documenti dall’Età precomunale e Comune di Genova (secoli X-XV), della Repubblica aristocratica di Genova (secoli XVI-XVIII), della Repubblica ligure (1797-1805), del periodo dell’Impero francese (1805-1814),del Regno di Sardegna (1815-1859), del periodo postunitario (dal 1861) e sono inoltre conservati anche fondi non periodizzabili e archivi prodotti da enti pubblici non statali o da soggetti privati, come le antiche famiglie genovesi che hanno fatto la storia della città nei secoli.

In tutto il mondo gli archivi di questo genere vengono digitalizzati, sia per rendere fruibile la consultazione in rete, sia per preservare i testi antichi.

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