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Libera contro Toti: “No a passi indietro rispetto alla tutela dalle mafie”

<Leggiamo con grande preoccupazione le parole rilasciate dal presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti, che afferma: “Via codice degli appalti, via gare europee, via controlli paesaggistici, via certificati Antimafia, via tutto”>. Così l’associazione Libera commenta il passo dell’intervista rilasciata ad Avvenire che riguarda il futuro dei lavori pubblici.



<Proprio nei momenti di profondo cambiamento e di incertezza le organizzazioni mafiose sono in grado di inserirsi nell’economia legale e conquistare importanti fette di mercato – in particolare nell’edilizia – danneggiando i tanti imprenditori, commercianti e lavoratori onesti, già affaticati dalla crisi economica, sanitaria e sociale che stiamo vivendo – dicono all’associazione -. Abbiamo visto questo tentativo anche in occasione dei lavori inerenti il Ponte di Genova, dove proprio grazie ai controlli Antimafia si è riusciti a intervenire prontamente. Come ha ricordato il Procuratore Nazionale Antimafia De Raho, in questo momento è importante non fare passi indietro rispetto alle conquiste normative di questi decenni, far rispettare le regole e piuttosto intervenire affinché le fasce di popolazione maggiormente in difficoltà possano avere un più facile accesso al credito e ai servizi di sostegno che lo Stato, le Regioni e gli Enti locali dovrebbero garantire>.


L’associazione Libera

Libera è una rete di associazioni, cooperative sociali, movimenti e gruppi, scuole, sindacati, diocesi e parrocchie, gruppi scout, coinvolti in un impegno non solo “contro” le mafie, la corruzione, i fenomeni di criminalità e chi li alimenta, ma profondamente “per”: per la giustizia sociale, per la ricerca di verità, per la tutela dei diritti, per una politica trasparente, per una legalità democratica fondata sull’uguaglianza, per una memoria viva e condivisa, per una cittadinanza all’altezza dello spirito e delle speranze della Costituzione.

È presente su tutto il territorio italiano in 20 coordinamenti regionali, 82 coordinamenti provinciali e 278 presidi locali. Sono 80 le organizzazioni internazionali aderenti al network di Libera Internazionale, in 35 Paesi d’Europa, Africa e America Latina.

Oltre 4.000 sono i giovani che ogni estate partecipano ai campi d’impegno e formazione sui beni confiscati, circa un migliaio quelli che animano progetti di tutela ambientale in collaborazione con Carabinieri Forestale. Oltre 5.000 le scuole e le facoltà universitarie impegnate insieme a Libera nella costruzione e realizzazione di percorsi di formazione e di educazione alla responsabilità e legalità democratica, con il coinvolgimento di migliaia di studenti e centinaia di insegnanti e docenti universitari.

Libera ha realizzato un primo censimento delle esperienze positive di uso sociale dei beni confiscati, frutto di una legge per la quale ha promosso nel 1995 una petizione che raccolse un milione di firme: sono oltre 650 sono le associazioni e le cooperative assegnatarie di beni in Italia, che si occupano di inclusione e servizi alle persone, di reinserimento lavorativo, di formazione e aggregazione giovanile, di rigenerazione urbana e culturale, di accompagnamento alle vittime e ai loro familiari.

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