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Verso la proroga di chiusura delle scuole e divieti. Probabile stop alle attività all’aperto

Il premier Giuseppe Conte disposto ad assecondare il parere del comitato tecnico scientifico: <Non ha senso riaprire prima di 60 giorni>. Il presidente della Lombardia Fontana chiede misure più rigorose, i ministri Lamorgese e Spadafora annunciano probabili ulteriori restrizioni. Il presidente della Liguria Toti: <Uscite solo per andare a lavorare e fare la spesa>. Il sindaco Bucci: <Non si sta a casa per evitare la multa, ma per evitare il contagio>

Il contagio galoppa, i morti si moltiplicano, eppure sui social sembra che la preoccupazione più forte sia quella di evitare le sanzioni e inventare escamotage per evitare le restrizioni. Chi porta fuori il cane per tutto il giorno, chi si lamenta perché non può fare footing in un altro quartiere, chi esce a fare poca spesa tre volte al giorno. E intanto la situazione si fa sempre più drammatica. Ci sono comuni del nord dove è dovuto intervenire l’esercito per trasportare le salme verso la cremazione in altri comuni, perché gli impianti locali non ce la fanno. Ieri, solo a Genova, i morti sono stati 23. Eppure si vedono ancora persone con improvvisate tenute da joggin rivendicare il diritto di attività fisica sancito dal governo. Diritto che potrebbe ben presto essere cancellato, salvaguardando solo le uscite per lavoro, per la spesa, per motivi seri, come assistere i parenti anziani.

Il presidente della Lombardia Attilio Fontana lo ha detto chiaramente: <State a casa, se non lo capite con le buone saremo costretti a chiedere misure più rigorose, saremo più aggressivi>. Il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, intervistato dal Tg1, è stato ugualmente chiaro: <Credo che nelle prossime ore bisognerà prendere in considerazione la possibilità di porre il divieto completo di attività all’aperto>, ha detto.
Non hanno minacciato (o promesso) misure ancora restrittive di quelle in corso il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco Marco Bucci, ma sono stati ugualmente chiari: chi deve andare a lavorare vada, hanno detto in soldoni, ma tutti gli altri restino a casa perché il rischio è quello di far aumentare il contagio.
<Se le misure di distanziamento sociale saranno disattese ci metterà a dura prova> ha detto l’assessore regionale alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone.
<Dobbiamo limitare i contatti sociali> ha aggiunto Bucci -, che ha ricordato i controlli anche della Polizia locale sul rispetto dell’ordinanza e sottolineato che, mentre il centro si è grossomodo omologato ai divieti, così non è stato per le delegazioni. <Non si sta in casa per evitare la multa, ma per evitare il contagio> ha detto il Sindaco.
I social sono pieni di denunce, anche con foto, di gente che contravviene alla regola, i centralini delle forze di polizia sono tempestati di segnalazioni. Qualcuno non ha ancora capito che se, come dicono i medici, al coronavirus si può sopravvivere, in tanti, invece, muoiono. E il giovane che non rinuncia alla corsa o all’allenamento all’aperto, magari sopravviverà, ma porterà a casa il virus e contagerà genitori anziani e nonni, condannandoli a morte.
Non è difficile da capire, ma in tanti non sembrano arrivarci. E così si potrebbe arrivare al divieto totale.

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