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La transenna in mezzo al viavai dello shopping e dei turisti in via San Lorenzo, proprio davanti alla cattedrale

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Ingredienti: un chiusino rotto, il tempo che passa, un transenna. E il disagio è servito. Succede in via San Lorenzo dove per aprire il coperchio di una botola di quelle che permettono l’accesso alle utenze (in questo caso telefoniche) un operaio ha rotto la lastra di metallo. Per evitare che qualcuno ci inciampasse, sul buco è stata saldata una lamiera che, però, è più alta del coperchio.

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Dopo qualche giorno (e diversi ruzzoloni dei passanti) sul posto è comparsa anche una transenna che segnala il pericolo. È diventata immediatamente un attrazione per i cani di passaggio che ci fanno pipì contro.

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Ora la transenna è lì da oltre una settimana, proprio davanti alla cattedrale, a impedire ai pedoni di cadere, ma anche di accostarsi ai negozi. In questi giorni di festa, in cui il viavai dei turisti e dei genovesi impegnati nello shopping è fortissimo non è proprio un bel vedere. Senza contare che la predilezione dei quattrozampe per la transenna comincia a creare cattivi odori.
La competenza sul coperchio non è di Aster, ma della società proprietaria del coperchio. La polizia municipale ha imposto la transenna, come vogliono le norme, per segnalare il pericolo. Aster è la proprietaria della transenna a cui la società deve pagare l’affitto. Ma il soggetto chiamato a intervenire è proprio la società telefonica. Attendendo che faccia quel che deve per permettere di riumuovere la brutta transenna in un luogo d’arte come la piazza della cattedrale, ai commercianti non resta che aspettare e ai turisti che “godersi” lo spettacolo della piazza con la struttura a strisce bianche e rosse. Sono molti i tombini rotti o mal sistemati in giro per la città.
Questo, sulla salita che da corso Quadrio porta a salita Santa Maria di Castello, non si può nemmeno transennare perché non ci sarebbe più spazio per il transito dei veicoli anche se tanti pedoni ogni giorno rischiano di inciamparci.

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