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Sì, viaggiare, evitando i “buchi” più duri

Provinciali? Forse un po’. Però pure fessi? Magari anche no. Perché con il rischio di sentirci in colpa per la presunta ristrettezza di vedute, per un giorno o due ci siamo trattenuti. Buon per il Sindaco-Marchese Marco Doria che per una mezza giornata e’ riuscito a circumnavigare lo storcer di nasi seguito alla comunicazione del suo viaggio alla scoperta dell’America. A farlo ridiscendere bruscamente fra noi mortali, ostaggi quotidiani della spending review, e’ stato il segretario generale della FIOM Bruno Manganaro mettendolo di fronte a quella che i lavoratori dell’Ilva hanno interpretato come una fuga nel momento cruciale della trattativa. Doria si è giustificato in TV aggrappandosi al bene generale della collettività. Poca roba, evidentemente, il destino dei milleseicento lavoratori, di fronte al rilancio ipotetico di Erzelli e Blue Print. Più diretta e velenosa Manuela Arata, appena silurata dalla direzione del Festival della Scienza e particolarmente critica nei confronti del nostro sindaco che accusa di averla ringraziata in maniera sprezzante (“anche la signora Arata e’ sostituibile”) alla conclusione della vicenda che ha portato al rinnovo dello statuto e della sua carica? Così , appena ha potuto si è rifatta via twitter con domande e ragionamenti per altro plausibili che albergano comprensibilmente in ognuno di noi: “Chi paga vitto e alloggio?”; “Per vedere Alberto Sangiovanni Vincentelli deve andare sino la’?”;”Non mi pare un venditore. Oltre alla difficoltà di capire che cosa dovrebbe vendere, c’è la difficoltà di espressione, un po’ faticosa”;”Forse il rettore gli paga una parte i viaggio per connettere l’università con Berkley e Stanford? Ci vuole Doria? Mi viene da ridere”. Con il venticello puntuali sono partiti i paragoni con l’ex sindaco della capitale Ignazio Marino. Ma evidentemente in un paese che si indebita pur di andare in vacanza il tema del viaggio incrina a tutti i livelli anche la ferrea propensione al risparmio dei nostri politici.
E sempre sull’argomento trasferimenti e vettori non poteva sfuggire il post del presidente del consiglio regionale Francesco Bruzzone che ha inserito il cinguettio di Matteo Salvini per il nuovo ai force one del premier Matteo Renzi, jet un po’ attempato quanto a meccanica, ma super tecnologico e lussuoso riguardo agli arredi. Costo della sciocchezza: affitto da 330 mila euro mensili e quanto a carburante 25 mila euro per ora di volo. E Salvini osserva “E bravo il nostro Renzuccio che si è fatto il giocattolo nuovo. Tanto pagano gli Italiani”. Già, gli ostaggi della spending review, provinciali, magari, ma sempre più al verde.

Max Turbatore

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