Il falò della notte di San Giovanni C’eravate anche voi?

Notte di S. Giovanni Battista : i falò, antica memoria di un passato pre-cristiano, illuminano la notte

Il filmato del falò in piazza Matteotti per chi se l’è perso e per chi, invece, spera di riconoscersi




21 giugno, Solstizio d’Estate: in questo giorno – conosciuto come il più lungo dell’anno – il sole culmina allo zenith, ovvero si trova nel punto più alto della volta celeste. Le giornate solstiziali nelle tradizioni precristiane erano sacre e ancora oggi ciò si riflette in una festività cattolica che cade qualche giorno dopo il solstizio canonico, al 24 giugno, quando nel calendario liturgico della Chiesa latina si ricorda la natività di San Giovanni Battista. Va detto che i moderni gruppi neopagani e neodruidici celebrano tuttora il giorno di “Midsummer” (Mezza Estate, per citare Shakesperare) e i riti solstiziali che si svolgono in particolare a Stonehenge richiamano sempre migliaia di persone.

La Storia: Tra la fine dell’XI e l’inizio del XII sec. si verificano a Genova due eventi di grande rilievo: nasce il Comune e i Genovesi partecipano trionfalmente alla prima Crociata. Genovesi, Baresi e Veneziani da tempo erano alla ricerca delle reliquie di San Nicola a Myra, in Asia minore; al ritorno dalla prima crociata, sotto la guida di Guglielmo Embriaco, i Genovesi sbarcarono in quei luoghi scoprendo di essere stati preceduti dai Baresi. Temendo un raggiro dei monaci scavarono comunque sotto l’Altare Maggiore e rinvenirono così le ceneri di San Giovanni Battista; l’arrivo delle Ceneri a Genova su tre vascelli nel 1098 fu un avvenimento memorabile per la città e viene rievocato dalla suggestiva Sfilata del Corteo Storico in occasione della Regata delle Repubbliche Marinare che si svolge ogni anno, a rotazione nelle quattro città. La devozione al Santo cominciò a farsi sempre più fervente e a riflettersi in molti campi: iniziarono a sorgere numerose cappelle pubbliche e private oltre che edicole sacre dedicate al Battista.

Alla fine del Duecento si istituì la Confraternita intitolata a San Giovanni, con il compito di accompagnare le reliquie al Molo in caso di tempesta in mare; nel 1327 la Repubblica proclamò il Santo Patrono di Genova, affiancandolo a San Giorgio e San Lorenzo, decretando una processione da tenersi ogni anno.

Già da prima dell’XI secolo si ha notizia di come sulle piazze principali di Genova e nei paesi di tutta la Liguria si accendessero enormi falò attorno ai quali schiamazzavano i popolani; erano, queste, tradizioni sopravvissute al paganesimo, che il 24 Giugno celebrava la festa di Fors Fortuna e con i fuochi della notte del 23 voleva allontanare gli spiriti maligni e le streghe che uscivano dai loro antri per danneggiare i raccolti e uccidere bestiame e uomini. La Chiesa continuò a condannare più volte tali rituali, ma vista l’impossibilità di cancellarli, decise la via “accomodante” di trasformare i falò in fuochi sacri e rievocativi dell’elogio di Cristo per il Battista: “Egli era lume ardente e illuminante” (Giov, V, 35).

Una grida del 1570 arrivò di conseguenza ad invitare i cittadini a festeggiare “con quella letizia che lo celebrarono i nostri antichi da tempo immemorabile”.

I fuochi diventarono poi motivo di festa e di convivio; ovunque vi fosse uno spazio, piazza Sarzano, Santa Maria di Castello, Principe, San Teodoro, e in tutte le alture, si innalzavano fiamme bruciando legna da ardere e roba vecchia, si ballava la “moresca” e si cuocevano cipolle e lumache. Dove non si potevano accendere falò, si appendevano lanternine di carta colorata con dentro lumini e si scoppiavano mortaretti, girandole, razzetti in un tripudio di luci e colori.

OGGI – Ancora oggi l’antica tradizione prosegue e la notte della vigilia della festa di San Giovanni la città si anima con giochi di strada, falò nelle piazze e fuochi d’artificio sul mare. Purtroppo, molti uartieri hanno rinunciato al tradizionale falò, a volte per le proteste dei cittadini per il fumo, come nel caso di Prà.

La natività di S. Giovanni Battista viene celebrata, con apposite cerimonie, dalle logge massoniche di qualsivoglia Obbedienza. Ma poiché la Massoneria non è una religione ma una istituzione iniziatica. Per comprenderne il vero significato per i massoni, bisogna guardare, necessariamente, al simbolismo del Sole. Il Solstizio d’Estate corrisponde al culmine della traiettoria ascendente dell’Astro e ciò prelude, inevitabilmente, all’inizio della sua discesa fino ad arrivare all’altro culmine, quello invernale, dal quale può risorgere, iniziando un nuovo ciclo. Ciò che ha raggiunto il massimo può solo decrescere; per questo il Solstizio d’Estate segna l’inizio della metà discendente dell’anno; il Solstizio d’Inverno quello della metà ascendente.

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