Autovelox spenti dopo la sentenza della Corte Costituzionale
ATTIVO SOLO IL “CELERITAS” SULLA SOPRAELEVATA
Gli autovelox genovesi sono spenti in attesa di essere adeguati alla recente decisione della Corte Costituzionale ha stabilito che “gli apparecchi per l’accertamento dei limiti di velocità vanno sottoposti a periodiche verifiche”, pena ricorsi dei multati. Lo ha detto ieri l’assessore alla Legalità Elena Fiorini rispondendo a un “articolo 54” di Stefano De Pietro (Movimento 5 Stelle) che ha chiesto anche notizie rispetto al “Celeritas” della sopraelevata (che funziona da autovelox e misura anche la velocità media su tutto il tratto) e anche rispetto a “come intende la giunta procedere rispetto alle decine di migliaia di contravvenzioni illegittime”.
Fiorini ha anche detto che il “Celeritas” non è stato spento perché smontato e revisionato annualmente presso l’azienda costruttrice.
A rimettere la questione alla Consulta era stata la Cassazione, dopo la battaglia di un’automobilista di Mondovì, fermata per un eccesso di velocità (con multa e ritiro della patente), che ha impugnato davanti al prefetto, sostenendo di andare più piano di quanto registrato dall’autovelox. La lunga lotta legale è passata dal prefetto, al giudice di pace di Mondovì, poi alla Corte d’Appello di Torino, arrivando fino alla Cassazione, con la convinzione che l’autovelox in questione fosse tarato correttamente. Il verdetto della Corte costituzionale le ha dato ragione: adesso Polizia e enti locali dovranno dimostrare la verifica e taratura periodica dei loro strumenti di misurazione della velocità. Pena, ricorsi a pioggia degliautomobilisti sanzionati.
“L’articolo 45 del nuovo codice della strada, giustamente dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale nella parte in cui non prevede che tutte le apparecchiature siano sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura, offriva la possibilità agli Enti locali di spillare milioni di euro dalle tasche degli automobilisti, con la tecnica degli agguati senza offrire scampo come accadeva nel far west con i pistoleri che davano l’assalto alla diligenza, con l’esclusiva finalità di fare cassa, rimpinguare i bilanci dei comuni ai quali sono stati tagliate rissose e trasferimenti – dicono a Federconsumatori -.
La sentenza depositata IL 19-6-15 e redatta dal giudice Aldo Carosi, che si è pronunciato sulla questione di legittimità rimessa alla Consulta dalla Corte di Cassazione, oltre a ristabilire la legalità violata da Enti locali adusi ad appaltare a terzi gli agguati con autovelox ed altri strumenti di rilevazione della velocità, in cambio di una percentuale sugli incassi, apre la strada ai risarcimenti per milioni di multe recapitate con strumenti tecnici di dubbia funzionalità i quali, secondo la Consulta, vanno sottoposti a periodiche verifiche, perché “i fenomeni di obsolescenza e deterioramento possono pregiudicare non solo l’affidabilità delle apparecchiature, ma anche la fede pubblica che si ripone in un settore di significativa rilevanza sociale, quale quello della sicurezza stradale”. Appare evidente, si legge nella sentenza , che qualsiasi strumento di misura, specie se elettronico, è soggetto a variazioni delle sue caratteristiche e quindi a variazioni dei valori misurati dovute ad invecchiamento delle proprie componenti e ad eventi quali urti, vibrazioni, shock meccanici e termici, variazioni della tensione di alimentazione. Si tratta di una tendenza disfunzionale naturale direttamente proporzionata all’elemento temporale. L’esonero da verifiche periodiche, o successive ad eventi di manutenzione, appare per i suddetti motivi intrinsecamente irragionevole. Federconsumatorinel plaudire all’ennesima sentenza della Corte Costituzionale che ristabilisce il diritto ed i principi di costituzionalità, violati da norme spesso scritte per favoritismi, in questo caso gli Enti locali, che avevano fatto una battaglia contro tecnica degli agguati, appalti a terzi ed uso punitivo sconsiderato, invece che educativo, mette a disposizione i propri uffici legali per gli eventuali ricorsi di cittadini vessati che potrebbero aver subito multe e sanzioni stradali legittime”.
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