Arrestato boss del contraffatto. Il cinquantaduenne cinese faceva arrivare la propria merce nel porto di Genova
Lo hanno arrestato in Toscana su ordine del sostituto procuratore genovese Luca Scorza Azzarà per associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione, alla contraffazione di merci e all’introduzione sul territorio italiano di prodotti con segni falsi. I carabinieri hanno fatto scattare le manette ai polsi di Y.P, 52 anni, cinese, già noto alle forze dell’ordine e ricercato a seguito della condanna. La guardia di finanza, nel 2009, gli aveva sequestrato milioni di pezzi di abbigliamento e due capannoni a Montemurlo, in provincia di Prato (il distretto del tessile, legale e contraffatto). In quei capannoni veniva stoccata la merce arrivata nel porto di Genova che poi veniva distribuita in diverse località italiane. Y.P. era stato condannato, ma era riuscito a sfuggire all’arresto e continuava a investire i proventi della propria attività illecita nei settori del commercio di capi contraffatti. Si era unventato anche un’altra fruttuosa attività: uno dei suoi business consisteva nel fare da “incubatore di imprese” ai connazionali che volevano aprire un locale. Non aveva smesso, però, di fare l’importatore di capi contraffatti.
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