Operazione “Domino”, domani l’interrogatorio di garanzia per Hannoun. Oggi i legali a Marassi, in serata presidio di solidarietà

Per oggi è previsto l’incontro in carcere tra Mohammad Hannoun, presidente dell’Associazione dei Palestinesi in Italia, arrestato nell’operazione “Domino” con l’accusa di aver finanziato Hamas, e i suoi avvocati. Nel pomeriggio, alle 18 davanti a Marassi, un presidio promosso da sindacati di base e dal Centro culturale islamico di Genova: gli organizzatori contestano l’impianto dell’inchiesta e parlano di “offensiva” contro il movimento pro Palestina

L’inchiesta “Domino” entra in una fase delicata. Per domani mattina alle 9 è stato programmato l’interrogatorio di garanzia di Mohammad Hannoun, presidente dell’Associazione dei Palestinesi in Italia, arrestato nei giorni scorsi nell’ambito dell’operazione che lo vede indagato e accusato di essere al vertice di una rete di finanziamento a Hamas.

In vista dell’udienza, oggi è attesa in carcere la visita del collegio difensivo: gli avvocati Emanuele Tambuscio e Fabio Sommovigo, insieme all’avvocato Dario Rossi, incontreranno Hannoun nella casa circondariale di Marassi per preparare la linea in vista del confronto davanti al giudice.
Il presidio sotto il carcere: appuntamento alle 18
Sul fronte esterno, la giornata genovese si preannuncia altrettanto tesa. Nel pomeriggio, alle 18, è stato annunciato un presidio davanti al carcere di Marassi “in solidarietà con gli arrestati” nell’operazione “Domino”. La mobilitazione è promossa da alcuni sindacati di base con la partecipazione del Centro culturale islamico di Genova; il ritrovo è indicato in piazzale Marassi.
Tra i promotori figura Si.Cobas, che in una nota diffusa sui social colloca l’iniziativa dentro una cornice politica più ampia: secondo gli organizzatori, l’operazione avrebbe anche l’effetto – e l’obiettivo, sostengono – di allargare il tiro oltre il singolo filone giudiziario, associando il mondo delle mobilitazioni a favore della causa palestinese a un’area di sospetto. Nella loro lettura, l’enfasi pubblica data all’indagine rischierebbe di alimentare un clima di delegittimazione del movimento pro Palestina e, più in generale, di colpire forme di dissenso.
Lo scontro di narrazioni: indagine e contestazione
Mentre la magistratura e gli investigatori ricostruiscono – secondo l’accusa – un presunto sistema di raccolta e trasferimento di denaro destinato a Hamas, sul terreno sociale si apre un confronto acceso: da una parte il percorso giudiziario, con le garanzie previste e i passaggi davanti al giudice; dall’altra una piazza che annuncia di voler presidiare, rivendicando il diritto a manifestare e denunciando quello che definisce un clima di odio e razzismo verso la popolazione immigrata, usato – sostengono – per indebolire la protesta.
Nel mezzo, il dato certo delle prossime ore: domani alle 9 Hannoun sarà chiamato a rispondere nell’interrogatorio di garanzia, passaggio cruciale per la sua posizione processuale. Oggi, invece, la prima tappa è il colloquio con i legali. E Genova, ancora una volta, si scopre scenario di una vicenda che intreccia cronaca giudiziaria, sensibilità politica e tensioni sociali.
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