Salis ai pranzi di Sant’Egidio tra Palazzo Ducale e Annunziata: «Genova ha un’infrastruttura solidale incredibile»

Mattina di Natale tra il Salone del Maggior Consiglio e la basilica della Santissima Annunziata del Vastato: la sindaca Silvia Salis porta gli auguri della città a ospiti e volontari. Presente anche l’arcivescovo Marco Tasca. «Le istituzioni devono avere l’imbarazzo di fronte alla forza dei volontari», ha detto, chiedendo più sostegno a chi colma il divario dove il pubblico non arriva

Una città raccolta attorno a tavole lunghe, apparecchiate non solo per il pranzo di Natale ma per un’idea concreta di comunità. È l’immagine che Silvia Salis dice di voler portare con sé dopo la mattinata trascorsa tra due luoghi simbolo: il Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale e la basilica della Santissima Annunziata del Vastato, dove la sindaca ha incontrato ospiti e volontari dei pranzi organizzati dalla Comunità di Sant’Egidio, alla presenza anche dell’arcivescovo di Genova Marco Tasca.

Salis ha portato gli auguri di buon Natale “da parte della città”, ma soprattutto ha voluto mettere al centro chi rende possibile questa giornata: i volontari. Parole che, nel tono, riconoscono un merito e insieme un limite delle istituzioni. «Grazie Sant’Egidio – ha detto – e lo dico con un po’ di imbarazzo. L’imbarazzo che le istituzioni e la politica devono avere di fronte alla forza di questi volontari e al lavoro che fanno per coprire il vuoto che c’è tra dove arrivano le istituzioni e dove ci sarebbe bisogno veramente di arrivare. Dobbiamo fare sempre di più per sostenervi».

È un passaggio che trasforma il ringraziamento in un messaggio politico: non basta applaudire la solidarietà, bisogna sostenerla, riconoscerla come parte di un sistema cittadino che tiene insieme fragilità e accoglienza, quotidianità e emergenze.
Per la sindaca è stato anche un debutto personale: «È il primo pranzo di Natale di Sant’Egidio a cui partecipo», ha raccontato, descrivendo come “potente” il colpo d’occhio di una chiesa e di Palazzo Ducale pieni di persone “di tutto il mondo” sedute fianco a fianco. Un’immagine che, nel giorno di Natale, diventa messaggio: inclusione, pace, convivenza reale, senza retorica.
Da qui l’orgoglio rivendicato per la città: «Genova dimostra ancora una volta di avere un’infrastruttura solidale incredibile». Un’espressione che non si riferisce solo alle realtà associative, ma a una rete più ampia di persone, comunità e energie che, soprattutto nei momenti simbolici come il Natale, riescono a fare da ponte tra chi ha e chi manca, tra chi è dentro e chi rischia di restare fuori.
«In questi momenti mi sento ancora più orgogliosa di essere la sindaca di questa splendida città – ha concluso Salis – Buon Natale e che tutti possano passare una bellissima giornata insieme».
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