Ex Ilva, appalti di pulizie e ristorazione: migliaia di addetti a rischio, i sindacati chiedono un tavolo al Ministero

Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uiltrasporti lanciano l’allarme sulla sorte dei lavoratori degli appalti nei siti di Genova, Taranto e in altre città: «Serve una convocazione urgente al Ministero del Lavoro per garantire continuità occupazionale e tutele»

Migliaia di lavoratrici e lavoratori impiegati negli appalti dei servizi di ristorazione e delle pulizie civili e industriali legati alla vertenza Ex Ilva rischiano di finire travolti dall’incertezza che circonda il futuro degli stabilimenti. L’allarme arriva dai sindacati, che chiedono l’apertura immediata di un confronto istituzionale al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

La platea coinvolta è ampia e distribuita in più territori: gli addetti operano nei siti e negli impianti di Genova, Taranto, Milano, Marghera, Padova, Novi Ligure, Racconigi e nei relativi indotti. Il timore, spiegano le organizzazioni sindacali, è che in caso di cambio di gestione o di mancata riconferma degli affidamenti in appalto non vengano garantite le stesse condizioni di lavoro. Il rischio più grave, però, è quello di una cessazione definitiva delle attività qualora si arrivasse a riconversioni, dismissioni o trasferimenti delle commesse, con servizi ritenuti non più necessari.

Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uiltrasporti diventa quindi centrale assicurare la continuità dei servizi e, laddove necessario, attivare ammortizzatori sociali a tutela di lavoratrici e lavoratori che spesso già convivono con part time involontari, precarietà economica e prospettive occupazionali fragili. Sullo sfondo c’è anche un impatto più ampio sui territori: la crisi, avvertono, potrebbe tradursi in una “desertificazione industriale” capace di trascinare con sé attività commerciali e di ristorazione che vivono attorno ai poli produttivi.
Secondo i sindacati, la vertenza non riguarda solo chi è direttamente impiegato negli stabilimenti, ma tutto il tessuto socioeconomico che ruota attorno alle aree industriali. «Il Governo non può rimanere inerme, è necessario convocare con urgenza tutte le categorie coinvolte negli appalti al tavolo di crisi presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali», dichiarano le sigle. «Ribadiamo la necessità di salvaguardare la continuità lavorativa e reddituale del personale impiegato negli appalti. Auspichiamo che la convocazione arrivi in tempi rapidi, per scongiurare trasferimenti e licenziamenti».
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