Economia circolare, AVS presenta la proposta di legge: «È la strada da seguire, non l’inceneritore»

Presentata nell’aula Vik di Music for Peace la proposta di legge regionale sull’economia circolare promossa da Alleanza Verdi e Sinistra e sostenuta da Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle e Lista Orlando. Candia: «Recupero e innovazione creano lavoro, la chiusura del ciclo non passa dagli inceneritori»

Una proposta di legge regionale sull’economia circolare, costruita come piattaforma comune del centrosinistra ligure, entra nel dibattito politico dei prossimi mesi. Il testo, promosso da Alleanza Verdi e Sinistra e sostenuto da Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle e Lista Orlando Presidente, è stato presentato ieri sera a Genova nell’aula Vik di Music for Peace.

A illustrarne l’impianto è stata Selena Candia, capogruppo regionale di AVS, che ha rivendicato il valore del provvedimento come alternativa strutturale alla logica degli inceneritori. “L’economia circolare nasce per tutelare l’ambiente, ma porta effetti positivi anche sul piano economico”, ha sottolineato Candia, puntando l’attenzione sul potenziale industriale della filiera del recupero: tecnologie per la riqualificazione dei macchinari, riciclo avanzato, aziende ad alto valore aggiunto e, soprattutto, nuove opportunità di lavoro, in particolare per i giovani. Un passaggio che, secondo la capogruppo, può contribuire a contrastare la doppia crisi occupazionale e demografica che investe la regione.

Nel merito, Candia ha spiegato che la “chiusura del ciclo dei rifiuti” dovrebbe avvenire attraverso un sistema fondato su tre pilastri: riduzione dello scarto, aumento della raccolta differenziata e recupero completo dei materiali. Da qui la critica alla costruzione di nuovi impianti di incenerimento, definita una scelta “antistorica e antieconomica”, perché rischierebbe di rendere necessario alimentare gli impianti con flussi costanti di rifiuti. L’alternativa indicata è una rete di impianti e investimenti dedicati al recupero, come il trattamento meccanico biologico, che separa i rifiuti indifferenziati in frazioni riciclabili e in materiale biologico destinabile alla produzione di biogas nei biodigestori, affiancata da politiche di ricerca e sostegno alle imprese capaci di trasformare i materiali recuperati in nuovi prodotti.
I contenuti della proposta sono stati approfonditi nel corso dell’incontro da un parterre trasversale di esponenti politici e tecnici: Andrea Orlando (consigliere regionale del Partito Democratico ed ex ministro dell’Ambiente), Stefano Giordano (capogruppo regionale del Movimento Cinque Stelle), Gianni Pastorino (capogruppo della Lista Orlando Presidente), Benedetta Scuderi (parlamentare europeo di AVS) e Luca Basile, professore ordinario di chimica industriale e direttore del centro interdipartimentale Frame dell’Università di Bologna.
All’appuntamento hanno partecipato anche rappresentanti delle forze politiche e delle istituzioni locali, tra cui Carla Nattero (Sinistra Italiana), Simona Simonetti (Europa Verde), Simona Cosso (Municipio Centro Est e Sinistra Italiana), Maria Gabriella Branca (Sinistra Italiana e assessora comunale di Savona), Ica Arkel (Municipio Bassa Val Bisagno) e Giorgia Parodi (Europa Verde).
La proposta approderà in consiglio regionale nei prossimi mesi: per AVS, il messaggio è chiaro. L’obiettivo non è solo “gestire” i rifiuti, ma trasformare un costo in una filiera di innovazione, lavoro e tutela ambientale.
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