Sant’Egidio, emergenza freddo, da 120 a 180 richieste di aiuto in un anno. Fimaa dona 7.500 euro

Fondi raccolti dalle agenzie immobiliari di Confcommercio con il cocktail di gala benefico al Palazzo della Borsa. Alla mensa Sant’Egidio sono passate 42mila persone in dieci anni. Adesso le persone in difficoltà non si concentrano più solo nel centro

Con l’inverno la strada diventa più dura e, per chi non ha un tetto, anche più pericolosa. A margine della consegna dell’assegno da 7.500 euro da parte di Fimaa Confcommercio Genova alla Comunità di Sant’Egidio, arriva un dato che fotografa un’emergenza in crescita: le richieste legate al freddo sono aumentate in modo sensibile, passando da 120 a 180 in un solo anno.

A spiegare cosa sta succedendo è Andrea Chiappori, responsabile della Comunità di Sant’Egidio in Liguria, che parla di un fenomeno più esteso rispetto al passato che è cambiato anche in un altro modo: non si concentra più solo in centro. Negli ultimi mesi, racconta, si sta vedendo un incremento di persone che vivono in strada e la novità è che non riguarda più soltanto il centro cittadino o le zone tradizionalmente più esposte come le stazioni: la presenza di senza dimora si sta facendo notare anche in quartieri periferici, un segnale che, per chi opera sul campo, suona come un campanello d’allarme.

Secondo Chiappori, le cause sono spesso intrecciate e non sempre immediatamente leggibili. Da un lato, osserva, possono pesare nuove fragilità e forme di dipendenza, dall’altro emerge un aspetto che torna con forza: la salute. Nelle situazioni di marginalità che Sant’Egidio incontra quotidianamente, i problemi medici e psicologici possono essere sia un’origine sia un acceleratore della caduta. Curarsi costa, e quando le risorse mancano anche una patologia “gestibile” può trasformarsi in un ostacolo enorme. Accanto alla malattia “fisica”, viene citata anche la componente psichiatrica, che in molti casi rende più difficile mantenere una vita stabile e relazioni solide.
Il quadro generale, aggiunge Chiappori, si inserisce in una tendenza più ampia: la crescita della povertà. E i numeri di Sant’Egidio aiutano a misurare la portata del fenomeno sul territorio. In dieci anni, alla mensa della Comunità sono passate circa 42mila persone, ognuna diversa dall’altra: un dato che, tradotto in proporzioni, equivale a circa l’8% della popolazione genovese, in linea con le stime che indicano una povertà attorno al 9-10%.
La donazione di Fimaa Confcommercio – raccolta con il cocktail di gala benefico organizzato il 4 dicembre scorso al Palazzo della Borsa e consegnata ufficialmente oggi – diventa così non solo un gesto di solidarietà, ma anche un’occasione per puntare i riflettori su un’emergenza che, con il calo delle temperature, si fa più pressante: più richieste, più fragilità e un bisogno crescente di risposte rapide, coordinate e continue.

La serata, spiegano gli organizzatori, ha coinvolto oltre 100 persone tra imprenditori, cittadini e aziende associate, e si è trasformata in un momento di partecipazione diffusa grazie anche alla lotteria solidale. A contribuire sono state più di dieci attività commerciali, che hanno messo a disposizione premi di richiamo e di valore, tra cui una crociera per due persone, oltre a proposte nei settori dei preziosi, del benessere, del food, dell’abbigliamento e dell’arredamento.
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