Facce de Zena 

È morto improvvisamente il senatore Giuliano Boffardi. Aveva 79 anni

Oltre 500 persone gli avevano fatto gli auguri sui social l’11 marzo scorso, in occasione del suo compleanno. Stamattina è stato colto da un malore nella sua casa di Pegli. Lo hanno trovato la figlia e amici di famiglia. Negli ultimi tempi stava ragionando sulla candidatura alle comunali

«Care amiche e amici che avete voluto farmi gli auguri di compleanno grazie, grazie di cuore! Mi avete ricordato che oggi ho completato i miei 79 anni ed ho iniziato a rosicchiare gli 80..Tutto ciò é molto bello ma ora é il caso di smettere di giocare: ho perfettamente capito che mi trovo in “Scherzi a parte!!! Dunque ditemi dov’é nascosta la telecamera e i trucchi per farmi credere vecchio!! So bene che ho solo 31 anni ma per un momento con i vostri auguri, lo confesso, quasi ci credevo davvero di aver compiuto i 79!!!! Però é stato un bello scherzo davvero, bravi!! Vi abbraccio e sorrido con voi del vostro squisito senso del gioco e dell’humor….». Questo aveva scritto Giuliano Boffardi dieci giorni fa, ringraziando le centinaia di persone che gli avevano fatto gli auguri per il 79º compleanno.

Non era sposato. era padre di due figlie e nonno di quattro quattro nipoti. Era stato senatore di Rifondazione Comunista dal 1992 al 1994, deputato nello stesso partito dal 1994 al 1996. La sua famiglia, di cui hanno fatto parte diversi partigiani combattenti e patrioti, tutti antifascisti ma di orientamento politico diverso (la chiamavano “il CLN”) ha visto, in particolare, la presenza, da parte cattolica, di Ines Boffardi, sorella di suo padre, per molti anni parlamentare, sottosegretario alla Presidenza degli Consiglio con Andreotti, vice sindaco a Genova e assessore nel Consiglio regionale ligure.

Diplomato presso l’Istituto Tecnico Nautico San Giorgio di Genova, Giuliano Boffardi ha navigato a bordo della nave scuola, brigantino-goletta ex Belem e a bordo della corvetta Airone della scuola comando di Augusta. Durante il servizio militare ha contratto una seria invalidità per causa di servizio. Congedato ha frequentato quattro mesi un lungo corso presso l’Istituto di studi comunisti di Frattocchie, a Roma ed è diventato dirigente responsabile del partito a Prà e nella val Bisagno. Ha lavorato come educatore o impiegato presso enti privati come Villa Perla, la FITA, la CNA, la Coop Liguria e, per 23 anni presso il Registro Italiano Navale RINA come perito navale. Ha quindi svolto un’intensa e variegata attività di volontariato sociale in sodalizi come la CNA, la Croce Verde Praese, di cui è stato milite e per tre cicli presidente, l’ANDI, dove ha fatto parte della redazione della rivista nazionale, l’AIDO di cui è stato presidente per le sezioni di Prà e Voltri, la FIDCA, Federazione Combattenti Alleati di Voltri, l’AFSAI, sezione italiana dell’IYCE, scambi internazionali di giovani, di cui è stato vice presidente nazionale, la Lega Nazionale Difesa del cane, di cui è stato fondatore e direttore del giornale nazionale.

Alla fine degli anni ’60, partecipando a Berlino a un convegno internazionale sulla scuola, ha scritto la musica e le parole di una canzoncina, lanciata dal Canzoniere delle Lame, che è divenuto un motivo molto diffuso dei movimenti post 1968 contro la guerra in Vietnam.

È stato tra i fondatori di sodalizi come Rinascita Vita, per l’assistenza alle persone in coma o post coma, la Gigi Ghirotti Hospice, per il trattamento dei malati terminali, Mondo Verde, per la difesa degli animali e dell’ambiente, CUP Centro Universitario del Ponente, Università della terza età, Coop Villa Perla, per l’assistenza a ragazzi appartenenti a famiglie problematiche, e politico nei quartieri di Sestri e di Pra’. Nel Consiglio Circoscrizionale di Pra’, dove è stato consigliere e poi presidente per sette anni, nel Consorzio Agrario Genova di cui è stato membro del Comitato Direttivo, nel Consiglio di Amministrazione dell’Ospedale Martinez, nel Consiglio Comunale di Genova, dove è stato eletto per quattro cicli amministrativi e, infine, in Parlamento, dapprima al Senato e poi alla Camera dei Deputati, e nell’Assemblea Parlamentare NATO.

Boffardi con Sandro Pertini (all’epoca presidente della Repubblica) e con l’allora sindaco Fulvio Cerofolini

Dal 1961 fino al suo scioglimento ha fatto parte del PCI, poi dal 1991 ha aderito a Partito della Rifondazione Comunista, guidato da Sergio Garavini, con cui nel 1992 diventa senato e nel 1994 viene eletto alla Camera dei Deputati con i Progressisti. In contrasto con la linea prevalente che faceva capo a Fausto Bertinotti, nel 1995 – assieme fra gli altri a Garavini e Martino Dorigo – ha lasciato Rifondazione per passare al gruppo misto nella componente dei Comunisti Unitari, pur senza aderire al movimento.

Nel 1997, a fronte della negazione di un secondo mandato al sindaco di Genova Adriano Sansa da parte del centrosinistra, lo ha sostenuto ed è stato il primo degli eletti in consiglio comunale della Lista “Noi per Sansa” in Consiglio comunale di Genova.

Con i Democratici è stato candidato alle elezioni europee del 1999, senza essere eletto. Successivamente ha aderito nel 1998 allo SDI di Boselli e dal 2007 al Partito Socialista Italiano guidato da Nencini, di cui è stato segretario provinciale di Genova.

Ha scritto diverse pubblicazioni di storia locale, di storia della Resistenza e di poesie. Ha iniziato qualche anno fa a scrivere di narrativa con un racconto giunto finalista al concorso nazionale promosso dall’Europeo, dalla Porsche e da Primosic e pubblicato nel 2005. Collabora con la Rivista culturale “Il libro volante”. Le sue pubblicazioni sono presenti nelle biblioteche cittadine, e non essendo interessato a finalità commerciali, i loro proventi sono direttamente devoluti a favore del mondo del volontariato onlus.

Dice l’ex consigliere comunale di Antonio Bruno: «Ricordo il suo impegno per lavoratrici e lavoratori e per il Ponente, in particolare Pra’, dove fu presidente di circoscrizione e lotto’ contro ampliamenti al primo lotto ridotto del porto di Pra’, a favore del canale di calma – canottaggio e della fascia di rispetto».

Nel quartiere di Pegli, dove era molto stimato e amato, la scomparsa di Giuliano Boffardi è stata accolta con tristezza e profondo cordoglio. Negli ultimi tempi stava ragionando su una candidatura in consiglio comunale nelle file progressiste.


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