Quartieri Senza categoria 

Posteggio delimitato con fioriere e catenelle in via Scribanti, sui social infuria la polemica

La foto è comparsa sul gruppo Facebook di San Martino di Albaro dove un membro del gruppo sostiene che lo spazio fosse quello di un dehors dismesso. La partita dehors in tutta la città: da gennaio saranno a pagamento e dovranno rispondere anche a canoni estetici, ma mancano ancora le linee guida che deve produrre l’assessorato al Commercio

Non sappiamo se si tratti di uno spazio privato legittimamente occupato o davvero di un’area pubblica concessa a dehors, al momento ancora gratuiti fino alla fine dell’anno. Ci informeremo. Certamente prima c’era il dehors di un locale e per terra si vedono ancora i segni dei posteggi che c’erano prima dell’occupazione suolo.

[Aggiornamento: si tratta di uno spazio pubblico in concessione come dehors. Il concessionario ha già ricevuto due sanzioni e la Polizia Locale ha segnalato in entrambi i casi la situazione alla Direzione Commercio del Comune per il decadimento]

Diversi sono stati, in questi anni, i “dehors covid” trasformati in posteggio o in magazzino all’aria aperta. Alcuni erano stati segnalati da un gruppo di cittadini della Foce e, dopo molte insistenze, smantellati.

La gratuità del suolo pubblico per i dehors, solo per i pubblici esercizi (e non per i negozi e per gli artigiani alimentari, che erano stati temporaneamente autorizzati in deroga a qualsiasi legge e regolamento durante i periodi più difficili della pandemia) è stata rinnovata dal Comune fino a fine anno. Dopo non sarà possibile prolungarla. Entro il 31 marzo i titolari avrebbero dovuto comunicare l’intenzione di conservare lo spazio, che però sarà a pagamento e che non potrà più essere un allestimento improvvisato d’emergenza. Insomma, non sarà più possibile allestire baraccopoli come si sono viste in questi anni, con pallet e tubi innocenti.

L’assessorato al Commercio deve produrre le linee guida. I titolari dei pubblici esercizi le attendono da tempo, anche perché un dehors ben fatto e che deve stare anche alle regole di decoro, ha un costo non trascurabile e se prevede una struttura serve anche il progetto di un professionista. Tutto deve essere sottoposto a iter organizzativo, che prevede anche l’ok della Soprintendenza per i luoghi di maggiore pregio storico e architettonico.

Per adesso, purtroppo, le linee guida che gli operatori attendono non ci sono ancora. Come detto, devono essere realizzate dall’assessorato al Commercio del Comune. Gli imprenditori della categoria si chiedono quando saranno prodotte e se arriveranno in tempo per consentire loro di realizzare dehors di qualità in tempo utile.

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