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Quattro indagati per l’Incendio al Terminal traghetti

Due operai erano stati intossicati e anche un anziano era stato soccorso in gravi condizioni. Sia i negozi sia il supermercato erano rimati chiusi a lungo

Quattro persone sono sotto indagine per il rogo che ha colpito il Terminal traghetti di Genova il 31 ottobre, causando gravi danni nei locali sotterranei. Il pubblico ministero Giuseppe Longo ha iscritto nell’elenco degli indagati l’amministratore delegato di Stazioni Marittime, Alberto Minoia, il delegato alla sicurezza Edoardo Calcagno (assistiti dall’avvocato Andrea Vernazza), il direttore del personale di Coop Sergio Deliperi e il delegato alla sicurezza Mauro Pinelli. Questa iscrizione è una mossa tecnica che permette ai quattro di nominare consulenti e partecipare alla consulenza tecnica ordinata dalla procura. L’obiettivo dell’indagine è stabilire se l’incendio sia stato un incidente o se vi siano responsabilità da attribuire.

Due operai, gravemente intossicati mentre stavano cambiando i filtri del sistema di aerazione in un’area distante dal punto di innesco del fuoco, sono stati i principali colpiti dall’evento. Entrambi gli operai sono stati assistiti dall’avvocato Giulia Liberti e sono finiti in coma a causa dei danni causati dal fumo denso.

La procura ha avviato un’indagine per lesioni e incendio colposi, aggravati dalla violazione delle norme di sicurezza sul lavoro, subito dopo l’incendio. Le fiamme sono state individuate in un locale tecnico situato sotto il supermercato del centro commerciale, che è stato sequestrato per consentire le indagini dei vigili del fuoco e degli ispettori della Asl3.

Secondo alcune testimonianze, quel giorno l’impianto antincendio della Coop sembra essere stato l’unico a funzionare, mentre quello generale del centro commerciale no. L’intera area è rimasta chiusa fino a gennaio, causando danni significativi alle circa 30 attività commerciali presenti all’interno del Terminal.

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