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Piove dal tetto in una casa Spim di via Bologna, 92enne convive con l’acqua che cade dal soffitto e allaga la casa ad ogni pioggia

Succede oggi, nel 2024, a Genova, nel quartiere di San Teodoro. La figlia Sabina: «Amministratore e società proprietaria conoscono la situazione e hanno coperto il buco con travi di legno, che non servono perché la pioggia continua a cadere nell’appartamento»

Sono due mesi che Francesca vive in una situazione da terzo mondo all’ultimo piano del civico 11, sull’incrocio tra via Bologna e via Ferrara, senza che il padrone di casa, la società a capitale pubblico di totale proprietà del Comune, metta rimedio. O, meglio, racconta la figlia Sabina, la proprietà conosce perfettamente della situazione perché ha cercato di tamponarla piazzando delle travi di legno, totalmente inutili a fermare l’acqua che trafila dal tetto, scende dalle pareti e ha causato danni a diversi appartamenti e al vano scale. Nessun intervento risolutivo è stato messo in atto.

Francesca, classe 1932, per resistere in quello stato di estremo disagio ha disseminato per la casa catini, bacinelle e pentole nel tentativo di evitare che si allaghi tutto. Ha sistemato i contenitori sopra fogli di giornale per impedire che gli schizzi finiscano sul pavimento. Quando serve (ultimamente piuttosto spesso, ogni volta che piove) svuota tutto e risistema i contenitori: una fatica troppo grande per una donna di quell’età.

Difficile vivere in una casa così, soprattutto per una donna così anziana. Difficile prepararsi da mangiare con lo stillicidio continuo dal soffitto. Impossibile sedersi a tavola evitando che cadano gocce nel piatto, magari insieme a intonaco e a qualche calcinaccio. Sull’acqua che cade sui pavimenti di graniglia si rischia anche di scivolare. E l’ambiente non è certo salubre: l’odore di muffa che, inevitabilmente, si è formata comincia ad essere pervasivo e l’umidità è perpetua. Non è certo il luogo ideale dove vivere per chicchessia e, tantomeno, per una donna anziana.

Dalla data della denuncia della situazione alla proprietà sono passati prima i giorni e poi i mesi: due. La casa è, ovviamente, invivibile. Qualcuno, nel palazzo, teme che le infiltrazioni possano anche minare la struttura dell’edificio, costruito tra le due guerre insieme a diversi altri palazzi gemelli. Certamente esiste un concreto pericolo per gli impianti elettrici che potrebbero andare in corto e, magari, sviluppare pericolose scintille.

Ora la figlia dell’anziana, esasperata, lancia un appello perché il Comune e Spim intervengano in fretta: «Qualcuno può aiutare questa dolce vecchietta?» dice Sabina. Non si può lasciare una donna di 92 anni a vivere così un giorno di più.

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