Agricoltura Economia 

Rose da sciroppo, un progetto con Unige per la salvaguardia delle antiche varietà

Realizzato in partenariato con il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA) – Centro di ricerca orticoltura e florovivaismo (CREA-OF) di Sanremo, il Dipartimento di Farmacia dell’Università e le aziende agricole JB Rosefarm, il Giardino delle Dalie e il Roseto, con in qualità di animatrice Confagricoltura Liguria

Un progetto a valere sul Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Liguria -sottomisura M10.2 – “sostegno per la conservazione, l’uso e lo sviluppo sostenibili delle risorse genetiche in agricoltura” – intervento 10.2.A – “Interventi per la conservazione e l’uso sostenibile delle risorse genetiche vegetali in agricoltura”.

Obiettivi generali del progetto:
Il progetto ha come obiettivo generale la salvaguardia di antiche varietà di rose da sciroppo coltivate tradizionalmente nell’alta Valle Scrivia mediante attività mirate alla loro caratterizzazione, moltiplicazione e conservazione.

Descrizione del contesto progettuale:
La coltivazione di rose di rose antiche da sciroppo nell’alta Valle Scrivia, entroterra di Genova, è nota da tempi memorabili. Alla fine degli anni ‘70’ del secolo scorso, la diffusione ed importanza economica di queste coltivazioni è diminuita in modo drastico; tuttavia, negli ultimi anni, sono sorte numerose iniziative volte al potenziamento della produzione grazie ad un gruppo di aziende agricole, specializzate in particolare nella produzione di sciroppo di rose secondo la ricetta tradizionale ed altri prodotti a base di petali di rose.

Lo sciroppo di rose è inserito nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali della Regione Liguria (PAT), dal marchio “Genova Gourmet” della CCIAA Genova e tutelato come Presidio Slow Food. Le rose da sciroppo presentano la caratteristica di essere piante arbustive rustiche e ben adattate al territorio, coltivate in piena terra e con un’unica fioritura all’anno; la raccolta dei petali è quindi concentrata nei mesi di maggio e giugno. Nella preparazione dello sciroppo di rose della Valle Scrivia sono utilizzate principalmente due varietà già presenti dai tempi antichi: la “muscosa” e la “rugosa”. Si tratta di rose che presentano una corolla corposa, formata da molti giri di petali, entrambe con un profumo tipico particolarmente intenso.

La prima è caratterizzata da arbusti molto spinosi e dell’avere il calice e i sepali ricoperti da una peluria verde un poco appiccicosa da qui l’attribuzione di “muscosa”. La rosa “rugosa” della Valle Scrivia presenta invece il retro della foglia molto ruvido, con le nervature ben marcate.

Nelle coltivazioni della Valle Scrivia sono presenti attualmente altre rose profumate quali Rosa damascena, dal profumo molto delicato e usata principalmente in cosmesi.

Risorse genetiche coinvolte ed attività previste:
Le risorse genetiche in oggetto comprendono le due varietà di rose antiche da sciroppo, Rosa “rugosa” e R. “muscosa”, e la rosa damascena coltivata localmente. Su queste accessioni si sono previste le seguenti attività: caratterizzazione morfologica tramite l’utilizzo dei descrittori UPOV (InternationalXfor the Protection of New Varieties of Plants); determinazione del profilo metabolomico mediante spettroscopia NMR (Risonanza Magnetica Nucleare); valutazione dei principali parametri agronomici; produzione di materiale di propagazione sano; realizzazione e gestione di campi collezione delle risorse genetiche presso le aziende partner e il CREA, Centro di orticoltura e Florovivaismo di Sanremo. Per le rose “muscosa” e “rugosa” le informazioni raccolte tramite le diverse azioni saranno inoltre propedeutiche alla preparazione del dossier per l’iscrizione all’Anagrafe Nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare.

Completano le attività del progetto azioni di informazione e di sensibilizzazione a livello locale e la produzione di materiale divulgativo.

Contributo del progetto:
La conservazione di varietà coltivate localmente da lunghissimo tempo quali le rose della Valle Scrivia, strettamente legateai saperi tradizionali, puo’ fornire un valido contributo nell’incremento della resilienza delle attività imprenditoriali di questa zona. Anche la definizione delle caratteristiche di queste particolari rose costituisce un fattore importante per le aziende agricole della valle che da tempo sentono la necessità di riuscire ad evidenziarne le loro peculiarità, in particolare per la rosa denominata “rugosa”’ per la quale la determinazione botanica è ancora incerta.

I risultati del progetto possono inoltre fornire un supporto all’iniziativa dei produttori dell’antiche rose della Valle Scrivia che stanno collaborando, con l’appoggio dei Comuni della zona, per intraprendere un percorso unico di riconoscimento della rosa della Valle Scrivia attraverso un marchio di tutela di tipo DOP (Denominazione di Origine Protetta).

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