Responsabile PL del Palazzo Civico trasferito dopo la bagarre in consiglio comunale sui servizi educativi per i minori disabili

La denuncia della Rsu del Comune di Genova, la Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Cse: «Poca chiarezza e trasparenza della procedura adottata. Dinamiche di questo tipo, purtroppo, non sono inedite»


«Apprendiamo del repentino spostamento del commissario capo Riccardo Serafini, sollevato dall’incarico di responsabile del Nucleo Palazzo Civico e della sua assegnazione alla Sezione Oregina – recita una nota dei sindacati -. Fatto avvenuto, pare, in conseguenza del mancato allontanamento degli operatori socio educativi presenti nell’aula del Consiglio Comunale in data di martedì 31 ottobre, lì per rappresentare le ragioni della loro mobilitazione, con la richiesta di continuità del servizio educativo rivolto a minori disabili e del mantenimento della propria stabilità reddituale».

«Sebbene riteniamo che non ci siano state mancanze di nessuno degli operatori di Polizia Locale impegnati nelle attività all’interno di Palazzo Albini e che sia doveroso da parte delle istituzioni raccogliere le ragioni dei lavoratori che garantiscono ascolto e supporto ai bisogni educativi nell’Ente, lo spostamento, per il modo in cui è stato attuato, appare come una ritorsione sommaria nei confronti del funzionario che, qualora fosse ritenuto responsabile di errori nel proprio operato, avrebbe semmai diritto ad una regolare procedura di contestazione di addebito e ad un regolare procedimento disciplinare, comprensivo del contraddittorio in cui poter esprimere le proprie ragioni – proseguono i sindacati -. Vista e considerata la poca chiarezza e trasparenza della procedura adottata e il fatto che dinamiche di questo tipo, purtroppo, all’interno dell’Ente e della specifica Direzione non sono inedite, si ritiene urgente un chiarimento sulla vicenda, sulle ragioni e sulle procedure adottate, condannando l’arbitrarietà e la frettolosità con cui la procedura è stata gestita da parte della Direzione, riservandoci la possibilità di agire nelle dovute sedi per pretendere il rispetto della professionalità e dei diritti del lavoratore coinvolto e di tutti/e i/le lavoratori/trici che si potrebbero trovare a svolgere quel ruolo e quelle mansioni nel futuro».
Non si ha notizia di alcun provvedimento disciplinare nei confronti del commissario capo Serafini.
In copertina: il commissario capo Serafini, in piedi, al centro del loggione del pubblico, martedì scorso, nel corso dell’ultima riunione del Consiglio Comunale.
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