Oggi a Genova 

Scattata la prima fase di allerta meteo. Toti: «Domani possibile allerta rossa sul centro-levante della regione»

Il presidente della Liguria: ««È possibile che nella giornata di domani l’allerta arancione possa diventare anche qualche cosa di più preoccupante per le persistenti precipitazioni, ovvero per il sommarsi dei temporali che ci aspettiamo già da questa notte, anche potenti, e un fronte perturbato più persistente che scaricherà molto acqua sulla nostra regione»

«Saranno 36 ore estremamente delicate ed è la ragione per cui, a differenza anche di altri allerta arancione, abbiamo ritenuto di fare rapidamente un punto per farvi spiegare anche dai nostri meteorologi che cosa accadrà nelle prossime ore sopra i cieli della Liguria – ha spiegato il presidente della Regione Giovanni Toti -. Come avete visto, dal punto di vista della modulistica siamo usciti con un’allerta gialla alle 21, che anticipa un’allerta arancione che scatta nel cuore della notte, che poi va a proseguire nelle ore ore successive, segnato fino alle 23 (di domani n. d. r.), con solo l’eccezione del ponente ligure, che riterremo essere meno interessato dal fenomeno, ma non totalmente esente.

«È possibile che nella giornata di domani l’allerta arancione possa diventare anche qualche cosa di più preoccupante per le persistenti precipitazioni, ovvero per il sommarsi dei temporali che ci aspettiamo già da questa notte, anche potenti, e un fronte perturbato più persistente che scaricherà molto acqua sulla nostra regione – ha proseguito Toti -. Quindi il combinato disposto dei due fenomeni insieme potrebbe provocare fenomeni ulteriormente gravi su alcune parti del territorio. Trattandosi ovviamente di una perturbazione con temporali, è evidente che non tutto il territorio verrà investito nello stesso identico modo, tant’è vero che l’arancione è la massima allerta per temporali. Lo dico perché non vorrei che si intendesse a sopravvalutare talvolta la rossa, che è un allarme molto grave e ha totalmente sottovalutare la gialla, quasi fosse un generico warning per dire che pioverà un pochino sul nostro territorio. Non è così. Queste previsioni – poi meglio, ovviamente, lo spiegherà chi lo fa di mestiere, viene fatto sulla base delle modulistiche e delle percentuali di rischio. E, evidentemente, tengono conto di un territorio molto vasto, ovvero fanno quello che in matematica sarebbe il minimo comune multiplo, cioè prendendo un pezzo di regione sufficientemente omogenea per i modelli, si stabilisce che è in arancione. Nella settimana scorsa, nell’ultima allerta, Recco e Camogli hanno vissuto momenti particolarmente difficili e poco lontano, altre altre località come Bogliasco, forse a 3 km in linea d’aria, hanno avuto una lieve pioggerellina, niente di più, con qualche scroscio. Questo per dire a tutti i cittadini che nelle prossime 24, 36 ci sarà da tenere molta, molta attenzionate. Noi lo faremo».

«Siamo qua, aperti con la sala di protezione civile, come sempre – ha aggiunto il presidente della Regione -. Aggiorneremo costantemente le nostre previsioni. Se il modello ci dovesse dire qualche cosa di diverso, siamo pronti a cambiarli in corso, ovviamente con il necessario preavviso per le popolazioni. Però hanno ritenuto (i tecnici di Arpal), e credo di aver fatto bene visto l’esperienza al momento, per l’allerta arancione. Questo vuol dire che scattano i piani di protezione civile, ma non scatta in alcun zona della regione quella chiusura totale di ogni attività, di ogni tipo, che ovviamente paralizzerebbe per 24-36 ore la nostra vita. Essendo i temporali una cosa più localizzata, farlo (chiudere per l’allerta rossa n. d. r.) ci sembrava una misura oltremodo afflittiva per il rischio medio che andiamo a correre. Lo ripeto, il che non vuol dire che alcune zone non possano avere precipitazioni molto molto abbondanti. Ci abbiamo ragionato, anzi ci hanno faticato loro (i tecnici Apal n. d. r.) per alcune ore da ieri. Valutiamo con grande attenzione questa decisione che viene ponderata con ovviamente tutti i margini di errore che ogni previsione può avere nella vita, comprese quelle del tempo. Però non è stata una decisione semplice perché i modelli sono mutevoli e sono anche complessi da interpretare. L’unica cosa che possiamo dire è che da Genova a Levante certamente ci saranno dei fenomeni importanti. Da Genova, nel ponente via via andando verso la Francia, molto di meno perché riteniamo che non sia lì l’epicentro della perturbazione. Occorre come sempre avere grande grande prudenza. I cittadini della Liguria hanno imparato a comportarsi, credo che lo faranno con la con la precauzione che merita la situazione anche questa volta».

«Due considerazioni di carattere generale: intanto il quadro intorno a noi – ha detto l’assessore alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone – La Toscana è in allerta arancione, l’Emilia è in allerta rossa per frane al confine con la Liguria. Poi il resto, diciamo dell’Emilia, è pressoché tutto in arancione. Quindi abbiamo un quadro previsionale su cui i previsori si sono anche confrontati. Ed è risultato omogeneo Quindi direi che la valutazione che ha fatto la Liguria, cioè di uscire con una previsione che inizia in gialla e poi va nella sua parte centrale, nella notte, in arancione, è più o meno quello che hanno valutato tutti i sistemi previsionali intorno a noi. Lo dico perché il quadro di arancione è un quadro comunque molto significativo, come ha detto il Presidente, anche perché sul Centro Levante lo sapete tanto quanto noi, è piovuto in maniera importante. Noi siamo a due settimane di eventi ripetuti dove soprattutto il Centro Levante è stato coinvolto da passaggi perturbati significativi. E questo è uno dei motivi che valuteremo, rispetto al piovuto di quello che sarà questa notte, per le risposte idrologiche. Quindi, la valutazione sarà complessa perché questa notte dovremmo valutare il disagio puntuale e le situazioni di eventuali di criticità che si venissero a creare. per i temporali. Quella risposta evidentemente poi ci darà un calcolo che faremo nel minor tempo possibile su quella che invece può essere la risposta idrologica. Se dovessimo passare in corso di evento ad un altro tipo di allerta, quindi nel caso di un innalzamento, come ha già ripetuto il Presidente, lo faremo nei tempi che siano più consoni possibili, evidentemente perché quei territori – e direi che i territori non possono che essere quelli del centro levante o dell’estremo Levante della nostra regione, possano prepararsi in maniera un pochino più approfondita».

«L’ultimo dato, oltre al fatto ovviamente che la nostra sala è pronta con tutti i nostri operatori e il nostro volontari sul territorio: direi che per il piovuto di queste ultime due settimane l’estremo levante è già in un assetto di arancione forzato. Le scuole sono pressoché tutte chiuse – ha proseguito l’assessore -. Ci sono stati episodi anche questa mattina di piogge. Diciamo che hanno avuto una carattere anche moderato, ma hanno creato disagi. Usciamo da due notti fa, quando anche la città capoluogo della Spezia ha avuto comunque dei disagi significativi, e quindi in un quadro non di sprovvista rispetto a quello che è un fenomeno che ormai credo tutti i previsori, quelli istituzionale, quelli meno istituzionale, avevano visto valutato e che ci attendiamo nelle misure che abbiamo indicato».

«Stanotte iniziamo da una fase, inclusa attesi temporali forti, persistenti – ha spiegato Francesca Giannoni, dirigente Arpal -. Dove si formeranno questi temporali dipende molto da dove andranno a spingere, con che intensità andranno a spingere i venti da nord. In questo momento abbiamo una situazione di vento di scirocco, ma nella notte è atteso l’ingresso dalla zona della Pianura Padana di aria più fresca, quindi un travaso più fresco. Qualora queste masse d’aria si andassero ad incontrare, cioè quindi laddove si andranno ad incontrare, ecco che sono attesi fenomeni stazionari, forti, persistenti. Piogge molto molto intense. Esattamente la localizzazione è un po’ quella che rimane sempre l’incognita della previsione, perché dipende dal poco, qualche chilometro in più o meno di intensità di vento sposta la formazione del temporale. Poi, da domani, assisteremo al passaggio del fronte perturbato vero e proprio, che porterà in questo quadro ancora temporali, con piogge diffuse su tutta la regione. E quindi quello è il momento in cui dovremmo stare maggiormente attenti ai bacini, ai bacini più grandi. Quindi questa prima fase che, comunque è un arancione per temporali di grado massimo, quindi teniamo la guardia assolutamente alta su quelli che possono essere fenomeni forti, ancorché locali, ma forti e persistenti, e poi successivamente dobbiamo invece seguire l’evento proprio a partire da stanotte, monitorando quello che si sta verificando nei corsi d’acqua per poi, eventualmente, se necessario andare ad aggravare il quadro previsionale. Ad esempio oggi abbiamo già assistito a precipitazioni moderate non particolarmente intense, ma comunque abbiamo assistito a degli innalzamenti anche dei bacini più grandi. Il Vara si è fatto il suo metro metro e mezzo, quindi chi è passato da quella zona avrà visto sicuramente una piena abbastanza interessante, ora è in discesa in realtà e quindi niente dobbiamo seguirla con molta attenzione».

«Non abbiamo parlato del ponente, in particolare l’area A e l’area D, che nel momento sono in allerta gialla per temporali – ha spiegato Barbara Turato, dirigente ambientale Arpal -. I fenomeni che ci attendiamo sono fenomeni più isolati e quindi meno attenzionati rispetto a quello che invece ci aspettiamo sul centro levante. C’è da dire che la caratteristica di questo passaggio frontale è di essere molto lento.

Questa situazione, in cui lo scirocco potrebbe andarsi a incontrare con l’ingresso di aria più fredda, potrebbe durare fino anche alle prime ore del pomeriggio di domani e il fronte arrivare verso la serata, con una coda, poi anche nella giornata successiva, quella di martedì, nelle prime ore di martedì. Quindi, siamo di fronte a un evento piuttosto lungo. Ci attendiamo anche un rinforzo dei venti che raggiungeranno anche livelli di burrasca, burrasca forte sempre, sul centro e sul levante e, nella fase finale dell’evento (ci attendiamo n. d. r.), un aumento del moto ondoso che sarà da quantificare. Ovviamente man mano che ci avviciniamo, che sarà più chiaro invece la vera potenza di questo fronte».

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