Oggi a Genova 

Dallo scoop alla bufala il passo è breve: acquisto di villa a Portofino, Bill Gates costretto a smentita internazionale

La notizia dell’acquisto di Villa San Giorgio a Portofino era stata presentata come uno scoop di portata mondiale da alcuni media e ribaltata e amplificata attraverso la pubblicazione di altri media nazionali e internazionali, cartacei e online. Solo che era tutto falso e le società di Bill Gates e lo stesso multimiliardario sono stati costretti a smentire

La (falsa) notizia era arrivata anche a ipotizzare la trasformazione della villa in hotel di lusso (con tanto di piccata dichiarazione del sindaco di Portofino Matteo Viacava) e qualcuno aveva anche confuso Villa San Giorgio con Forte San Giorgio (Castello Brown), edificio che non è proprietà di privati, ma del Comune ed è un luogo espositivo. Bufala nella bufala qualche media aveva anche ipotizzato che conseguentemente al (falso) acquisto di Villa San Giorgio e al successivo (e altrettanto falso) progetto di trasformazione in hotel sarebbero stati sfrattati gli attuali affittuari dei 12 appartamenti di Villa San Giorgio, tra cui Armani e Loro Piana.

L’ente Stati Generali del Patrimonio Italiano spiega, in una nota, che la «società Cascade con sede a Kirkland (Washington) che cura gli investimenti personali di Mr. Bill Gates e la compagnia alberghiera Four Seasons con sede a Toronto (Canada), controllata dalla predetta società Cascade, hanno delegato il legale rappresentante dell’ente Stati Generali del Patrimonio Italiano a smentire ogni coinvolgimento della società Cascade, della compagnia alberghiera Four Seasons e direttamente Mr. Bill Gates nell’acquisto dell’immobile denominato Castello di San Giorgio e ubicato nel territorio del comune di Portofino».

«A nome dei succitati soggetti e con il benestare dei medesimi, si provvede a diffidare pubblicamente chiunque intenda continuare a diffondere o contribuire a divulgare notizie infondate che potrebbero celare anche tentativi di speculazione a beneficio di soggetti terzi» si legge, ancora nella nota dell’ente Stati Generali del Patrimonio Italiano, la quale ricorda anche che «In caso di vendita di un immobile di interesse artistico e storico sottoposto a vincolo sussiste il diritto di prelazione esercitabile dalle Regioni e dallo Stato Italiano».

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