I costruttori di Ance Genova: «Il Governo affossa il superbonus impedendo alle Regioni di acquistare i crediti fiscali»
Il presidente Giulio Musso: «Duemila posti di lavoro a rischio e centinaia di imprese genovesi in grave difficoltà economico finanziaria. Il rischio è quello di una reazione dura da parte di cittadini e imprese esasperati dall’ennesimo provvedimento di modifica della disciplina in corso, con drammatiche ricadute sociali». Barbara Banchero, segretario Cna Genova: «Solo in Liguria i crediti bloccati sono oltre 900 milioni di euro e in provincia di Genova le imprese coinvolte nella filiera sono oltre 15 mila»

Stop a sconto in fattura e cessione del credito per i lavori agevolati dai bonus edilizi e blocco agli acquisti dei crediti fiscali da parte delle Pubbliche Amministrazioni. Queste le modifiche alla disciplina vigente, introdotte ieri sera dal Consiglio dei ministri attraverso l’approvazione del decreto-legge n.ro 11, pubblicato subito in Gazzetta Ufficiale ed in vigore da oggi.

«Mentre si attendevano dal Governo soluzioni per risolvere il problema dei crediti fiscali “incagliati”, le Regioni avevano meritoriamente agito, procedendo all’acquisto dei crediti fiscali. Anche la Regione Liguria era avviata in questa direzione, che avrebbe ridato ossigeno al settore e posto rimedio ad una situazione che stava diventando ormai insostenibile – dicono ad Ance -. Oggi il Governo va nella direzione opposta, con il nuovo decreto che affossa ogni speranza».

«Lascia a dir poco sorpresi apprendere che tra le finalità poste alla base dell’approvazione del nuovo decreto vi sia l’obiettivo di risolvere il problema dei crediti incagliati quando, esattamente al contrario, lo stesso provvedimento blocca sul nascere iniziative ideate proprio per soccorrere imprese e professionisti – continua Musso -. La nostra Associazione, nei giorni scorsi, aveva lanciato l’allarme: bloccare l’acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici senza aver individuato alcuna soluzione alternativa significa, per il solo territorio genovese, mettere a repentaglio oltre duemila posti di lavoro e porre centinaia di imprese in stato di grave crisi economico-finanziaria».
«A meno di un immediato ripensamento da parte del Governo, con l’istituzione di un tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati, a partire dagli istituti di credito, che possa portare soluzioni concrete realizzabili nel breve periodo, – conclude Musso – il rischio è quello di una reazione dura da parte di cittadini e imprese esasperati dall’ennesimo provvedimento di modifica della disciplina in corso, con drammatiche ricadute sociali».
Per barbara Banchero, segretario Cna Genova, «Il blocco alla cessione del credito e allo sconto in fattura rischia di mettere in ginocchio un settore e imprese che hanno lavorato in assoluta regolarità. Solo in Liguria i crediti bloccati sono oltre 900 milioni di euro e in provincia di Genova le imprese coinvolte nella filiera sono oltre 15 mila
«“Il decreto governativo che prevede il blocco alla cessione del credito e allo sconto in fattura è una doccia fredda inaspettata che rischia di mettere in ginocchio un settore e imprese che hanno lavorato in assoluta legalità – aggiunge Banchero -. Solo in Liguria stimiamo circa 900 milioni di euro di crediti bloccati – spiega Banchero – e si tratta di un cifra per difetto perché riferita prevalentemente al Superbonus, che non è l’unico strumento utilizzato, basti pensare al Bonus Facciate con detrazione al 90%. Nella provincia di Genova le imprese di costruzioni artigiane sono circa 10 mila e contando anche la filiera arriviamo a oltre 15 mila aziende. Parliamo di un settore fondamentale per l’economia e di aziende che, come ha sottolineato a livello nazionale il nostro presidente di Cna Dario Costantini, dopo aver passato un’enorme crisi per il Covid si sono messe in gioco, hanno pagato i materiali, eseguito i lavori con tutte le difficoltà legate alle norme che in corso d’opera sono cambiate in continuazione, non sono state pagate e adesso rischiano la chiusura».
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