Oggi a Genova 

Sedicenne spaccia nel “buco nero” della droga dei vicoli e ingoia 9 ovuli. Arrestato dalla PL

L’intersezione tra vico Largo e via Prè è il supermercato della droga della zona: solo nell’ultimo anno sono state arrestate lì decine di persone da Polizia locale, Polizia di Stato e Carabinieri. Tutta la zona è coperta da telecamere che ormai promettono di visualizzare da remoto quanto succede. Tre le vendite del minorenne in una sola mattina, ma c’è anche un video che risale al 21 novembre a inchiodare il giovane. La vicenda mette ulteriormente in luce il problema dei minori non accompagnati, facili prede dell’organizzazione dello spaccio

Ha 16 anni e arriva dal Senegal. È uno dei tanti minori non accompagnati che, in mancanza di reali tutele e custodie non garantite dalla legge, vengono ben presto fagocitati dal mercato della droga come cavalli, con l’illusione di facili guadagni e nessun rischio. Era già stato visto a spacciare, sempre dalla Polizia locale, grazie alle telecamere, sempre nella stessa zona, il 21 dicembre scorso. All’arrivo degli agenti, però, si era già dileguato e non era stato possibile fermarlo. Gli operatori però, avevano ben impresso il suo volto e gli abiti che portava.

Nei giorni scorsi, gli agenti del nucleo Centro Storico dell’Unità territoriale Centro comandata dal commissario Superiore Roberto Rogna, lo hanno visto di nuovo grazie alle telecamere di “Città Sicura” che ormai sorvegliano tutta la zona in piena attività. Veniva avvicinato dai compratori e li portava in luoghi appartati per procedere alla cessione in cambio di qualche banconota: una volta in piazza inferiore del Roso, un’altra volta in vico Amore, la terza in vico del Pozzo. Nel primo caso, le telecamere sono anche riuscite a seguire i clienti fino a quando hanno consumato l’acquisto di cocaina appena effettuato. Così sono andati a fermare il ragazzo che si è subito dichiarato minorenne. Per questo è stato subito avvertito il Tribunale dei Minori.
Il sospetto era che gli avessero insegnato a deglutire, all’arrivo delle Divise, la droga da spacciare che teneva in bocca, così come fanno i suoi “colleghi” più grandi. Così è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale San Martino dove la Tac ha messo in luce che aveva ingoiato 9 ovuli di cocaina. Se si fossero aperti, avrebbero anche potuto provocarne il decesso. È stato piantonato fino all’espulsione della droga e quindi arrestato e trasportato nel carcere minorile di Torino “Ferrante Aporti”. All’arresto in flagrante si è aggiunta una denuncia per i fatti del 21 dicembre.

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