Oggi a Genova 

Indagini sul caso Anidra, avviso di garanzia all’amministratrice del centro di Borzonasca

Sabato scorso i Carabinieri, che hanno effettuato le indagini, hanno notificato l’avviso di garanzia emesso dalla Procura di Genova nei riguardi di Teresa Cuzzolin, amministratrice del centro olistico di Casali di Stibivieri, nel territorio del comune dell’Alta Valle Sturla

Proprio i Carabinieri del Comando Provinciale di Genova hanno indagato e stanno indagando, coordinati dalla Pm Gabriella Dotto, per omicidio sulla morte della 40enne Roberta Repetto, per cui sono stati arrestati Paolo Oneda, medico (ora ai domiciliari) e Vincenzo Paolo Bendinelli, presidente del centro “Anidra”. Per loro le accuse sono quelle di omicidio volontario con dolo eventuale, violenza sessuale e circonvenzione di persone incapaci. Un avviso di garanzia è stato notificato a una psicologa, XXX, coindagata solo per i reati di circonvenzione e violenza sessuale [aggiornamento: accuse per le quali è stata assolta]
L’indagine, però, ha diversi filoni che vanno dalla circonvenzione di incapace e violenza sessuale fino a questioni legate alla produzione di cosmetici non conformi, per cui i Nas dei CC hanno già comminato una sanzione di 30 mila euro. Tra i filoni anche quello economico-finanziario.

Cuzzolin, amministratore della società “Anidagri”, è indagata per circonvenzione di incapace in concorso. L’avviso di garanzia è finalizzato all’incidente probatorio chiesto dalla pm e che punta ad accertare se Roberta, a cui, secondo le indagini dei Carabinieri, nel centro Anidra sarebbe stato rimosso un nevo sul tavolo della cucina usato come tavolo operatorio, senza anestesia e senza successiva analisi istologica, si sarebbe potuta salvare con cure adeguate. Si trattava di un melanoma, e invece sarebbe stato “curato” con tisane e consigli di meditazione, come risulta da messaggi e mail. La quarantenne aveva cominciato a stare male e due mesi dopo l’Intervento era deceduta.

La Procura e i Carabinieri stavano già indagando su Anidra, col sospetto che la dottoressa XXX, portasse al centro olistico persone fragili e che lì venissero plagiate e convinte a partecipare a rapporti sessuali di gruppo, a donare ingenti quantità di soldi e a lavorare gratis per la comunità.

Il 4 maggio scorso il centro Anidra, con un post su Facebook si era così espresso: «I soci e i collaboratori del Centro Anidra si dichiarano estranei ai fatti di cronaca che vedono coinvolti come indagati il Prof. Paolo Bendinelli e il Dott. Paolo Oneda. Esprimiamo la nostra umana solidarietà per la gogna mediatica che stanno subendo e auspichiamo che la magistratura possa fare chiarezza nel più breve tempo possibile sui fatti contestati. In attesa i soci e i collaboratori del Centro Anidra rimangono fedeli al principio della presunzione di innocenza stabilito nella nostra Carta costituzionale».

Aggiornamento: la nota dell’avvocato di Teresa Cuzzolin, Andrea Vernazza: «L’avviso di garanzia nei confronti della mia cliente per la supposta ipotesi di reato di circonvenzione di incapace è un atto dovuto, oltre che prevedibile, in quanto l’incidente probatorio che ha lo scopo di verificare, mediante accertamenti tecnico-peritali se la dottoressa Roberta Repetto ed altri che frequentavano il Centro versassero in condizioni tali da consentire un profittamento economico in loro danno, deve essere accompagnato per forza da avviso di garanzia. Inoltre, la signora Cuzzolin tiene a precisare che tutti i versamenti fatti a beneficio del Centro sono stati spontanei e tutti tracciati e fatturati come gli inquirenti hanno già potuto constatare».

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