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Compromesso storico per Pivano: le sarà intitolata una strada

Due mozioni, una firmata dal Pd, l’altra da Fratelli d’Italia, sono state accorpate e approvate all’unanimità in consiglio comunale. In passato l’Ufficio toponomastica, in base al regolamento comunale che prescrive che siano prese in considerazione per il centro storico solo le richieste riguardanti personaggi che hanno legato la propria vita alla città vecchia, aveva negato l’attribuzione

Un primo atto presentato da Cristina Lodi, Alessandro Terrile, Stefano Bernini Stefano, Alberto Pandolfo e Claudio Villa del Pd. Un secondo firmato da Franco De Benedictis di Fratelli d’Italia. Nel nome di Fernanda Pivano si sono azzerate le conflittualità della politica e nella Sala Rossa di Palazzo Tursi si è arrivati a una delle non moltissime votazioni all’unanimità. Se è vero che Pivano, pur essendo nata a Genova, non si può considerare genovese (si era trasferita a Torino a 12 anni con la famiglia, poi a Milano ai tempi del matrimonio), è vero anche che ha avuto un rapporto fortissimo con Fabrizio De André e don Andrea Gallo. La collaborazione col cantautore poeta genovese cominciò grazie all’ispirazione regalata a De André dalla traduzione della Pivano di “Antologia di Spoon River” di Edgar Lee Masters da cui è stato tratto l’album “Non al denaro, non all’amore né al cielo”. Nonostante la traduttrice, scrittrice e giornalista sia morta a Milano (nel 2009), i suoi funerali sono stati celebrati a Genova, nella stessa basilica dell’Assunta dove 10 anni prima erano state celebrate le esequie di De Andrè. Le ceneri di Fernanda Pivano riposano nel cimitero di Staglieno, accanto a quelle della madre. Ha tradotto e studiato i lavori dei maggiori classici statunitensi per poi diventare la maggiore promoter delle opere della Beat Generation in Italia.

La richiesta di dedicare una via della città a quella che è stata una dei personaggi di assoluto rilievo della cultura del Novecento era stata avanzata anche dall’associazione “Toponomastica femminile”. Lodi ha chiesto che sia proprio una via del centro storico a portare il nome dell’intellettuale, cittadina onoraria di Genova dal 1997. Vedremo se si riterrà di poter fare un’eccezione alla regola o se si dovrà identificare un altro luogo della città.

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