Cronaca 

Dà in escandescenze e devasta il pronto soccorso del Galliera

A 24 ore dall’aggressione dell’infermiere da parte di un tossicodipendente, nuovo episodio di violenza al pronto soccorso dell’ospedale Galliera

Sicuramente ubriaco, forse anche in preda agli effetti di sostanze stupefacenti, un uomo ha dato in escandescenze stanotte nel pronto soccorso dell’ospedale Galliera minacciando il personale medico e infermieristico e facendo a pezzi i vetri delle porte.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno fermato l’energumeno e lo hanno denunciato per danneggiamento e interruzione di pubblico servizio. Il direttore sanitario dell’ospedale Giuliano Lo Pinto sostiene che <non sono state interrotte le cure ai pazienti in codice rosso già presenti>. Quanto è successo, secondo i carabinieri, ha costretto i medici a interrompere le cure in corso, tanto che hanno ritenuto opportuno a non limitarsi alla denuncia per danneggiamento.
L’uomo è ora ricoverato nello stesso ospedale, piantonato dai militari dell’Arma.
È sempre più attuale il tema della violenza nei centri di prima assistenza negli ospedali. L’assessore regionale Sonia Viale ha chiesto alla Prefettura maggiore sorveglianza. Proprio ieri il consigliere regionale Pd Sergio Rossetti aveva chiesto di sostituire con vetri anti sfondamento le vetrate che stanotte sono state infrante dall’uomo che ha dato in escandescenze.

<Due aggressioni in due giorni al pronto soccorso dell’ospedale Galliera – commenta Sergio Rossetti, consigliere Pd in Regione Liguria – sono la definitiva conferma della gravità della situazione sulla sicurezza, già ampiamente denunciata. Inutile sottolineare quanto sia urgente un intervento che permetta tanto al personale del pronto soccorso di lavorare senza doversi difendersi dagli attacchi di chi sta curando, quanto ai cittadini di vedere garantita un’assistenza che non sia rallentata da queste intemperanze.  Spiace che l’assessore alla Sanità della Regione Liguria Sonia Viale ogni volta che si verifica un problema la butti in politica, invece di dare delle risposte. La delibera del Diareu (Dipartimento Interaziendale Regionale di Emergenza e Urgenza) non prevede come membri i primari dei pronto soccorso, come da lei dichiarato. Ne fanno parte un primario ortopedico, un coordinatore anestesista, un primario del 118, il dottor Paolo Cremonesi per i rapporti tra ospedale e territorio, ma non in qualità di primario. Solo dopo le nostre proteste i primari dei pronto soccorso sono stati invitati a partecipare alle riunioni. Inoltre, non ci risulta che ci siano stati un ordine del giorno, una discussione o una delibera su questo tema, tramutato nel frattempo in allarme. Dopo quattro anni è legittimo chiedere quali provvedimenti sono stati presi per mettere in sicurezza gli operatori che quotidianamente denunciano offese, minacce e, com’è successo ancora due notti fa e la notte scorsa, casi di violenza sulle persone e sulle cose.  Purtroppo l’assessore Viale è sempre male informata. La guardie giurate private del Galliera non stazionano al pronto soccorso, così come de me affermato, ma prestano servizio su tutto il nosocomio, controllando i reparti e la chiusura di tutti i varchi, e quindi necessariamente spostandosi su tutta la superficie dell’ospedale. Infatti non sono intervenute in nessuno di questi due casi recenti, cosa che due notti fa ha fatto una Volante della Polizia presente per altri motivi, e ieri hanno fatto i Carabinieri. Il problema non sta nelle mezze bugie o mezze verità della Viale. Il problema è la sicurezza dei pronto soccorso, aggravata dalla costante sensazione di sovraccarico del personale ospedaliero, dai parenti e dai cittadini in attesa di cure, per le affluenze che sono al massimo della sopportabilità per la carenza di medici e infermieri. Anche se la Viale assicura di avere preso provvedimenti sulla sicurezza del personale, basta parlare con un infermiere, un medico, un operatore sanitario di un ospedale cittadino e non solo, per capire che le condizioni di lavoro da questo punto di vista sono inaccettabili. Malgrado l’impegno di tutti i provvedimenti sono inadeguati. Tiri fuori i verbali sulle ultime azioni decise per rendere il servizio di pronto soccorso degno del suo nome>.

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