Cronaca 

La guerra dei delfini contesi tra Rimini e Genova. Romagnoli contro l’Acquario: “Portate i nostri a Pomezia”

delfini acquario

È una battaglia legale che probabilmente non è destinata a finire con la richiesta di Delfinario Rimini Srl al tribunale della cittadina romagnola di trasferire i propri 4 animali (di cui uno nato proprio all’ombra della Lanterna) allo Zoomarine, un parco di divertimenti a Pomezia. Perché chiedendo al Tribunale il trasloco dei tursiopi, la società riminese dice di dover <Salvaguardare la salute dei nostri delfini> e denuncia <il comportamento tenuto dall’Acquario di Genova>. A parlare è Salvatore Guarino, attuale legale rappresentante e amministratore unico della società il quale, dopo aver ottenuto dal Tribunale la possibilità di esaminare lo stato in cui si trovano gli animali, ha lanciato una serie di accuse che riguardano sia lo stato di salute dei mammiferi marini sia un incidente di percorso: la gravidanza di Luna che ha partorito un piccolo <oggi una delle principali attrazioni delle vasche genovesi>. La storia comincia nel 2013, quando tre esemplari di turisope (un tipo di delfino) vengono sequestrati alla struttura riminese il cui l’allora legale rappresentante è stato accusato di maltrattamenti. I delfini arrivano all’Acquario di Genova al quale vengono affidati proprio dalla magistratura. Guarino sostiene che Lapo, un maschio, durante la visita a Genova sarebbe stato trovato <in una vasca di sostanziale isolamento in compagnia di una femmina, con evidenti segni di aggressioni fisiche da parte di altri soggetti e comportamenti stereotipati di stress, frustrazione e disadattamento>. Verità o semplice tentativo di dare corpo alle richieste al Tribunale? Sempre secondo il manager del Delfinario, nessuno a Genova si sarebbe preso la briga di informare l’azienda romagnola che Luna è rimasta incinta ed ha partorito. C’è anche il fatto, secondo Guarino, che le vasche genovesi potrebbero contenere solo 1o delfini, uno in meno di quanti ce ne siano attualmente. Bugia o verità? Certo, i tursiopi sono ancora di proprietà del Delfinario perché non è la struttura ad essere oggetto del procedimento giudiziario ma il suo legale rappresentante. Le accuse, estratte dalla richiesta di trasferire i mammiferi e  riportate in diversi giornali locali, sono pesantissime. Nel mirino di Guarino, anche diverse associazioni ambientaliste che si sono costituite parte civile contro nel processo per maltrattamenti. <Alcune di queste, infatti – prosegue il responsabile della struttura romagnola -, in maniera del tutto ingiustificata hanno avallato il non corretto comportamento tenuto da Genova, giustificando sia il sovraffollamento che la nascita non autorizzata non valutando quale elemento prioritario e fondamentale il benessere degli animali>. Ora l’Acquario di Genova farà i suoi passi, se non altro per dimostrare che i delfini sono in perfette condizioni di salute e che il concepimento e il parto sono state circostanze naturali. Insomma, alla battaglia legale si potrebbe aggiungersi un nuovo capitolo, questa volta per mano dei genovesi.

 

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