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Censimento Euro 0 in piazza Dante: solo 4 Vespa Euro 0 su oltre 400 motoveicoli

Oggi nuova discussione sul provvedimento “anti Euro 0” in Comune. Il presidente del Vespa Club Vernazzano: <Non ci arrendiamo>. Appello per trovare documenti storici, immagini e disegni sulla Vespa

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di Monica Di Carlo

In piazza Dante ci sono “dueruote” ovunque: oltre 400 moto e scooter. Abbiamo trovato solo 4 Vespa certamente “Euro 0” (quelle con la targa con la sigla GE), più 3 che, probabilmente, lo sono, ma non ci è stato possibile stabilirlo con certezza. A invitarci a fare la conta dei motoveicoli che il Comune vorrebbe fermare per risolvere i problemi di inquinamento è Eugenio Segalerba, avvocato e vespista convinto, che intende così provare che non è certo fermando il tradizionale e popolare scooter che si ripulità l’aria della Superba.

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(Una delle 4 Vespa certamente euro 0 che abbiamo trovato in piazza Dante)

La storia (d’amore) di un vespista qualunque

La Vespa è una di quelle poche, pochissime, cose che non sono né di destra né di sinistra. È trasversale ed ecumenica come la Nutella, insomma. Anche per Eugenio Segalerba è stato il primo amore, acquistato da giovanissimo con qualche soldino lasciato dalla nonna e i proventi di qualche lavoretto. Nel corso di una vacanza in Vespa ha chiesto alla moglie di sposarlo. Ora ne possiede due: oltre al suo primo amore a due ruote, anche una Vespa 250 super sport. <La maggior parte delle Vespa Euro 0 – spiega – sono proprietà di collezionisti che certo non le usano tutti i giorni per andare a lavorare. Anche perché le più vecchie hanno acquistato un grande valore e a lasciarle parcheggiate in giro si rischia di faresle rubare. Ovvio che questi veicoli non contribuiscono all’inquinamento: vengono utilizzate poche volte l’anno, per raduni o qualche gita nei fine settimana>. La Vespa, per Segalerba, è un modo di essere. Meno impegnativo della moto, meno formale dell’auto, adatto a chi ha pazienza, a chi ama partire per le ferie senza fretta, sapendo quando avvierà il suo scooter, ma non quando arriverà <perché se il motore prende una “calda” bisogna fermarsi almeno mezz’ora per non rompere tutto>. L’avvocato racconta di ferie con gli amici, prima un po’ all’avventura, come i molti vespisti che partono carichi di tenda canadese e accessori per il campeggio, poi più rilassate, con l’inseparabile scooter da piazzare davanti a una trattoria all’ora di pranzo o davanti a un hotel quando è l’ora di fare tappa per la notte. Lui parla di ferie in Grecia con un amico e in Sardegna con la futura moglie, ma ricorda che per molti giovani il “battesimo della Vespa” era arrivare a Capo Nord subito dopo l’esame di maturità: un progetto accarezzato da tutti e da molti portato a termine scattando foto da mostrare a figli e nipoti anni dopo.

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Vespa da collezione: un vero tesoro

Ma quanto può costare una Vespa da collezione? Cercando sul web se ne trovano da mille a diciottomila euro. È il caso di una Vespa Vs1 degli anni ’50. Chi ha tenuto la vespa della sua gioventù ha visto lievitare notevolmente il suo valore. esiste anche un florido mercato di pezzi di ricambio nuovi e usati.

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(Eugenio Segalerba, ex presidente dei giovani avvocati, ha due Vespa, tra le quali quella che ha comprato a 19 anni)

Oggi si è discusso ancora a Palazzo Tursi

Stamattina, presso la Sala Rossa di Palazzo Tursi, si è tenuta una nuova riuione della commissione che discute delle  “Misure per la limitazione della circolazione per alcune tipologie di veicoli nell’ambito del territorio comunale al fine di prevenire e ridurre l’inquinamento atmosferico.” Si è trattato della quarta convocazione sul tema per la commissione V – Territorio che, presieduta da Monica Russo (Pd), ha continuato il dibattito sull’ordinanza per la limitazione del traffico veicolare. Durante la riunione di oggi sono stati auditi i rappresentanti di associazioni di cittadini, di Autorità portuale e di Città metropolitana. ecc il report dell’ufficio stampa del Comune.
La giunta, rappresentata dagli assessori Anna Dagnino e Italo Porcile, con il sostegno dei tecnici presenti ha ribadito la necessità del provvedimento che, fermo restando il giusto preavviso ai cittadini, dovrà sospendere in tempi brevi la circolazione, in centro città, dei motocicli con motore a due tempi e di altri veicoli con motori di vecchia concezione.
Come nelle precedenti occasioni, sono intervenuti numerosi commissari, dichiarandosi tuttora sfavorevoli all’ordinanza, che vorrebbero sostanzialmente modificata, ritenendola non risolutiva e penalizzante nei confronti di una parte di popolazione prevalentemente non abbiente. Si obietta per esempio che se, come ha affermato il rappresentante dell’Autorità portuale, l’elettrificazione delle banchine procede a rilento perché molto costosa, non pare giusto invece pretendere che un artigiano sostituisca rapidamente il proprio motocarro.
Nelle repliche, Porcile si è impegnato, per il futuro, a informare più spesso il Consiglio, rendendolo partecipe delle elaborazioni della giunta su argomenti di rilievo. Dagnino ha invece rivendicato il lavoro dell’amministrazione, in condizioni molto difficili, a sostegno del trasporto pubblico.
Vittorio Vernazzano, presidente del Vespa Club Genova, spiega che è stato ribadito che gli sforamenti sono stati fatti sia per PM10 (37 giorni) che per Ossidi di azoto (nessun giorno ha superato i parametri giornalieri, ma la media annuale ha superato il parametro annuale).

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(Vittorio Vernazzano, presidente del Vespa Club Genova)

<Presente anche l’Autorità Portuale – continua Vernazzano – che ha spiegato che mezzi per ridurre l’inquinamento ce ne sono, dall’elettrificazione delle bancine a carburanti non inquinanti. I responsabili vedranno se si potrà fare qualcosa a riguardo? Sicuramente non a breve termine. Partendo dal presupposto che i valori per cui ci sono sforamenti sono prettamente dati da motori diesel, non si capisce perchè si vogliano bloccare anche i motori benzina, visto che la premessa dell’ordinanza è che viene attuata proprio per questi sforamenti>.
Sempre secondo Vernazzano, non si capisce inoltre perchè le istituzioni possano avere dei piani antinquinamento a lungo termine (es. amt pian piano che si trovano i fondi, aerei vari anni, porto non si sa stimare etc.), mentre i cittadini dovrebbero adeguarsi in pochi mesi, <ad alcuni dei quali non sono imputabili gli sforamenti, per giunta!> sostiene il presidente del Vespa Club Genova.
<Vespisti, motociclisti, ciclisti, utente amt, consumatori, automobilisti, cittadini, ci stiamo organizzando per una riunione per capire come muoverci unitamente. Teniamo sempre alta l’attenzione, quello che vogliono è che ci “stufiamo” e/o arrendiamo> conclude.

Il Vespa Club cerca documenti storici

Il Vespa Club Genova, intanto, fa sapere che sta cercando di ricostruire la propria storia.
<Chi avesse materiale sia degli anni 50/60 che dopo la rifondazione del 1990 e li volesse mettere a disposizione per fotografarli e/o scansionnarli ci sarebbe di grande aiuto – dice il presidente Vittorio Vernazzano -. Ci piacerebbe anche ricostruire la storia di Vespa a Genova, che comporta un lavoro molto più a 360° dalla Piaggio alle officine sparse per il territorio, passando per le concessionarie, i ricambisti, Pinasco, la tipografia Lang, i vari altri Vespa Club e chissà quant’altro. Chi ha materiale e volesse metterlo a disposione scriva a vespaclubgenova@gmail.com. Cerchiamo  Foto, riviste, materiali sociali, trofei, adesivi, biglietti da visita, brochure pubblicitarie, abbigliamento, cataloghi, cartoline, libri>.

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